The bitter end 8½ / 10 31/10/2025 20:28:17 » Rispondi Finalmente qualcuno che sia riuscito a realizzare un film per il grande schermo ambientato nella tanto vituperata primavera-estate 2020.
Un western moderno che nella prima parte oserei a definire neorealista in quanto abile a fotografare e rappresentare una porzione di realtà in una cittadina immaginaria del New Mexico (Eddington) e che incorpora eventi come: a) la pandemia da COVID-19, b) le proteste per la morte di George Floyd/diffusione del movimento BLM, c) le enormi tensioni politico/sociali, d) la diffusione di teorie complottiste (QAnon) o di collettivi estremisti (Antifa).. Vengono perfino menzionati i bitcoin e l'intelligenza artificiale (costruzione del SolidGoldMagikarp AI data center che è forse il vero villain del film)
L'obiettivo è centrato ed è quello di mostrare la disgregazione socio-culturale americana avvenuta 5 anni fa dovuta a crescenti tensioni razziali, disuguaglianze sociali, instabilità economica e polarizzazione politica (simboleggiata dai due protagonisti), il tutto aggravato a dismisura dalle massicce restrizioni imposte causate dalla pandemia. Una società che momentaneamente smarrisce l'obiettivo nazionale comune ed implode sulle proprie diversità e contraddizioni.
Nella seconda parte forse cala leggermente, Aster infatti non solo si limita ad "osservare" e descrivere la realtà ma il suo messaggio viene portato all'estremo, il neorealismo lascia spazio ad un cinema di eccessi, violento e surreale al limite del psichedelico ma comunque funzionale e a chi nei teatri ci va non solo per riflettere ma soprattutto per divertirsi.
Anche se pare sarà un flop al botteghino, ritengo sia un film destinato a rimanere nella storia del cinema. Fra 30 anni quando qualcuno chiederà "Ma cos'è successo di tanto particolare nel 2020?" Quest'opera sarà in grado di rispondere abbastanza esaustivamente alla domanda.