Per quanto mi riguarda, un piccolo capolavoro, che ha avuto anche una certa influenza sul genere, un'opera che contiene in nuce tematiche e stili che altri grandi registi svilupperanno nel corso del tempo, da Polanski, vedasi la trilogia dell'appartamento, a Bergman, vedasi "L'ora del lupo", fino a ben più avanti Lynch e compagnia cantante, "Carnival of souls" è un horror d'atmosfera, con una forte implicazione psicologica ed esistenziale, la storia di questa ragazza che viene coinvolta in un brutto incidente d'auto dove la macchina finisce giù da un ponte e viene ritrovata poco dopo, apparentemente indenne, tornando alla sua vita di tutti i giorni, iniziando un nuovo lavoro come organista in una chiesa.
La narrazione si sviluppa progressivamente, immettendo piccoli ed inquietanti indizi nella quotidianità della protagonista, alcune piccole critiche che le vengono mosse riguardo il suo modo di suonare, definito senz'anima, ed una terrificante figura che inizia a vedere con una certa costanza sono l'inizio di una delirante spirale che trascina la protagonista in un vero e proprio incubo in bilico tra onirismo e realtà, tra vita e morte, una sorta di limbo nella quale è bloccata e sembra essere senza via d'uscita, contribuendo a creare tramite piccoli tasselli e un'atmosfera che si fa sempre più rarefatta, un vero e proprio mondo dominato dalla desolazione, con una forte implicazione psicologica, che fa prendere al film una valenza soggettiva, lasciando perennemente lo spettatore in bilico, se possa essere una conseguenza del trauma dovuto all'incidente o qualcosa di più grande, lo stesso rapporto col viscido vicino di casa, mostra un personaggio distaccato, incapace di venire a capo delle sue problematiche, senza che nemmeno il personaggio dello psichiatra possa farci qualcosa, Harvey regala alcune sequenze semplicemente strepitose, con una regia estremamente suggestiva basti vedere i momenti nel quale la protagonista sembra scomparire nei confronti del resto del mondo, con un sonoro straordinario che sovrappone i suoni ai dialoghi non udibili dei personaggi, facendo udire solo la protagonista, come ovattata in un mondo tutto suo, che non viene calcolata da nessuno, o ancora, la meravigliosa sequenza della visione mentre è in macchina, l'ombra della figura sinistra che fa capolino dalla porta, la fuga in preda al terrore ed il pullman pieno di zombie, ma il titolo di scena migliore, se lo becca quella perfetta sequenza della protagonista che suona l'organo e si sovrappongono le immagini di quel ballo nel parco abbandonato, una visione tetra, oscura, sinistra, eppure così suggestiva, un momento elegantissimo ed inquietante allo stesso tempo, una melodia macabra che penetra nei sensi dello spettatore, semplicemente perfetto, contribuendo a creare questo mondo sospeso nel quale la protagonista si sposta, o ancora la prima visita al parco, con la terribile visione della figura che la perseguita sommersa dall'acqua di questo posto fatiscente in stato di abbandono, che diventa un elemento semantico nel rappresentare la condizione di questi personaggi, in stato di decadenza ed ormai appartenenti ad un'epoca passata.
"Carnival of souls" è una perla di rara bellezza, un film elegante e straniante, suggestivo e terrificante, un percorso verso l'accettazione della morte in tutto il suo soffocante fascino, colmo di sequenze di straordinario valore e di atmosfere spettrali, una protagonista molto in parte ed una colonna sonora, quasi tutta all'organo, solenne e tetra, un'opera che immerge lo spettatore in questo fascino sinistro dal quale è impossibile fuggire, straordinario.