christopher2003 8½ / 10 17/11/2025 08:08:49 » Rispondi A prima vista sembra una commedia leggera, costruita intorno allo scontro tra un padre razionalissimo e un figlio improvvisamente attratto dalla vita religiosa. Ma in realtà il regista,Edoardo Falcone riesce a raccontare qualcosa di molto più intimo: il momento in cui la vita, con tutta la sua imprevedibilità, ti mette davanti allo specchio e ti costringe ad abbassare la guardia.La figura di Tommaso, interpretato da un Giallini incredibilmente autentico, è forse la cosa più bella. È un uomo che ha sempre controllato tutto: la carriera, la famiglia, perfino le emozioni. E quando qualcosa sfugge ,il figlio che vuole diventare prete,si sente tradito, come se la realtà non stesse rispettando il suo piano perfetto. È facile riconoscersi in lui, nei suoi giudizi rapidi, nelle sue paure mascherate da sarcasmo, nella difficoltà di lasciarsi andare.Poi c'è Don Pietro, un Alessandro Gassmann luminoso e ironico, che entra nella vita di Tommaso senza prepotenza ma con una naturalezza disarmante. Non è il "prete" che ci si aspetta: è una persona che conosce le ferite degli altri perché ha imparato ad ascoltare le proprie. Le scene tra loro sono quelle che emozionano di più, perché i due personaggi si toccano e si trasformano anche senza dirlo apertamente.Pur mantenendo toni leggeri, parla di rapporti familiari che si sono induriti senza accorgersene, di sogni che abbiamo lasciato indietro e di quella strana paura che abbiamo tutti quando qualcuno che amiamo cambia.questo che lo rende così umano: mostra come il cambiamento non sia un terremoto da evitare, ma una porta che spesso ci permette di vedere le cose con più verità