Il nuovo Frankenstein di Del Toro, per quanto mi riguarda è stato una delusione, è una versione rimaneggiata, ben più lunga delle precedenti trasposizioni, che personalmente mi ha lasciato freddo e non mi ha soddisfatto sotto tutti i punti di vista, a partire dalla narrazione, volutamente dilatata, con l'aggiunta delle origini di VIctor Frankenstein tramite un lungo flashback che contestualizza la sua giovinezza, il rapporto col padre, l'ossessione per il successo scientifico, inizialmente allo scopo di superarlo, il suo voler essere il primo uomo a battere la morte, una serie di aggiunte che per quanto interessanti aggiungono poco al concept dell'opera, così come la parte centrale, quella riguardante Christoph Waltz per intenderci, con questo personaggio destinato a morire che finanzia il lavoro di Victor pur di far sopravvivere il suo cervello e trasferirsi in un altro corpo, la seconda metà di film narra, dopo la nascita del mostro, il suo rapporto, sia col suo creatore che con gli umani, tirando in ballo tematiche si erano già viste nelle precedenti trasposizioni come il fallimento dell'uomo che si vuole sostituire a dio creando una nuova creatura, la tipica critica sociale riguardante gli standard estetici, con la creatura, sensibile ma di cattivo aspetto, che viene costantemente discriminata, fatta eccezione per il vecchio mezzo cieco, che risulta misericordioso nei suoi confronti, ma francamente in questa parte è tutto trattato in maniera superficiale, non bastano quelle due sequenze in croce, intendo quella dei lupi che uccidono il vecchietto ed i familiari danno la colpa al mostro e quella di Elizabeth, uccisa da Victor con tutti che danno la colpa al mostro, che risultano parecchio approssimative, così come è ridondante il nuovo espediente inserito in questa trasposizione, del mostro che è immortale e si rigenera velocemente, tirando in ballo quei significati visti e stravisti, soprattutto nei film vampireschi, in cui il protagonista è stanco di vivere e vorrebbe avere la possibilità di morire.
Ma oltre alla narrazione, non molto soddisfacente, il grande problema è la messa in scena, finta, pulita, che crea un enorme distacco, è inutile girarci attorno, c'è quello che io chiamo "filtro Netflix", fatto da un'immagine totalmente appiattita, sfondi finti, tonnellate di CGI nonostante Del Toro dichiari di esserne contro, e meno male, immagino se ne era a favore che combinava, colori tendenzialmente desaturi, un'atmosfera gotica irrilevante, una serie di sequenze che potrebbero uscire dalla mente di Michael Bay, col mostro che ogni tanto si trasforma in Hulk e inizia a dare cazzotti a destra e a manca, ma anche l'esplosione della torre non scherza e poi il design del mostro stesso, pulitissimo, con una pelle liscissima, più che il mostro di Frankenstein potrebbe essere l'ennesima trasformazione di Freezer, o ancora, la brutta figura dell'angelo che ogni tanto ricompare, di un barocco che sembra qualche carro delle feste patronali del sud italia, ma fatto ovviamente in CGI, che dire, a me ha fatto parecchio cag