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DON'T WORRY regia di Gus Van Sant

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stratoZ     5 / 10  24/11/2025 12:51:38 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Apprezzabile il messaggio, sgradevole lo stile, questo film di Van Sant è un mediocre biopic che tratta di redenzione, la storia di Callahan, alcolista diventato tetraplegico in seguito ad un brutto incidente causato da un suo amico alla guida ubriaco durante una delle loro scorribande, è un film sul perdono, sulla guarigione, intesa a livello psicologico, almeno, sulla ritrovata voglia di vivere, il percorso del protagonista, che come cita il film stesso, tocca il fondo più volte - e l'espressione "Rock Bottom", nella versione originale, è probabilmente un piccolo omaggio a quel mito di Robert Wyatt, che ha subito una sorte simile a quella del protagonista di questo film - è una lunga e faticosa risalita attraverso i traumi e le questioni in sospeso, la lunga ricerca della madre naturale, che lo ha abbandonato appena nato e si ritiene sia la causa principale delle sue dipendenze, il carattere burrascoso fin dall'età adolescenziale, una certa creatività e la passione per un umorismo sopra le righe, elemento che ritorna spesso nei biopic americani in quel dozzinale contrasto tra genio e follia dato in pasto allo spettatore, una serie di componenti che hanno inevitabilmente minato il carattere ed il destino del protagonista, che nella sua partecipazione ai raduni degli alcolisti anonimi, vede il primo spiraglio di luce e risalita.

Ma nel complesso lo stile è quello dei più didascalici biopic americani, il personaggio di Jonah Hill è alquanto fastidioso nel suo essere il mentore di turno con la sua continua predica in stile eucaristico, un dispensatore di pillole di saggezza un tanto al kg che guida il protagonista alla rinascita, con le solite belle frasette infiocchettate e la musichetta drammatica in sottofondo, una parte centrale che gira tanto su se stessa, diventando francamente ripetitiva, nonostante la narrazione provi a proporre un montaggio alternato per dare un po' di ritmo, altri vari elementi da manuale del biopic si alternano, la storia d'amore con il personaggio di Rooney Mara, avvenente donna che apprezza molto il protagonista e riesce a guardare oltre la sua condizione, il successo come artista, a coronare il tipico topos dell'uomo che supera ogni difficoltà, una natura schietta ed intrattabile, che fa da contraltare ad un'animo gentile ed in via di redenzione, ovviamente Phoenix è un grande attore, e risulta credibilissimo nella sua sofferente interpretazione, ma è un film deludente, molto vicino al polpettone, nonostante qualche buon momento qua e la.