Il nuovo film di Ozon - si fa per dire, nel frattempo che sto scrivendo la recensione probabilmente ha fatti altri due - è un dramma che non mi ha convinto a pieno, l'unico aspetto che ho apprezzato è l'ambientazione, perlopiù tutta in questo paesino della borgogna in cui Michelle si è ritirata per la pensione, nel pieno dell'autunno tra foliage, alberelli, ruscelli, e soprattutto funghi, che diventeranno una delle cassette scatenanti dei conflitti del film, visto che Michelle, forse per errore, forse per volontà, forse per negligenza, avvelenerà la figlia con un fungo che ha raccolto durante una delle sue passeggiate in campagna, causando un suo netto allontanamento, che le porterà via anche il nipote che doveva passare le vacanze con lei, il film propone diversi intrecci narrativi, mettendo in gioco anche i personaggi di Marie Claude, migliore amica di Michelle, ed il figlio, appena uscito di prigione, è tramite loro che la narrazione prosegue, ma spesso, l'ho trovata forzata, con degli avvenimenti che avvengono senza avere un pretesto poi così valido, la stessa morte della figlia, per mano di Vincent, sembra essere un'esagerazione in rapporto al contesto che si viene a creare, così come gli avvenimenti successivi, compresa la confessione finale, di Marie Claude in punto di morte, che comunica la colpevolezza di Vincent, senza una reazione particolarmente clamorosa di Michelle, che fa finta di nulla ed addirittura protegge successivamente Vincent per l'omicidio, una forzatura abbastanza grossa che causa un certo distacco nello spettatore.
Insomma, poca roba, una regia poco ispirata di Ozon e questa narrazione che va avanti arrancando costantemente, tirando in ballo più questioni, dalla formazione del nipote, al rapporto col figlio della migliore amica, che diventa praticamente il sostituto della figlia, dall'irriconoscenza dei figli, all'incomunicabilità, dalla malattia all'elaborazione del lutto, una serie di elementi mal approfonditi che rendono il film blando, poco emozionante e senza il minimo sussulto emotivo, per me, mediocre.