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IL DITTATORE DELLO STATO LIBERO DI BANANAS regia di Woody Allen

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stratoZ     6½ / 10  26/11/2025 12:55:27 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

"Bananas" è uno dei più rappresentativi film del periodo comico di Woody, ancora lontano dalla commedia sofisticata che da lì a pochi anni lo renderà molto celebre, il film è una grossa satira sulla politica estera, fin dalla prima sequenza, con il cronista che ironicamente narra le gesta di questo golpe in cui il presidente di questo piccolo stato viene fatto fuori per instaurare una dittatura militare, con annessa intervista al politico appena deceduto, ed introducendo il personaggio dello stesso Woody, uomo che fa un grottesco mestiere, in cui testa nuove tecnologie, che si innamora presto di questa donna, un'attivista impegnata politicamente, con la quale intraprende una relazione che tuttavia verrà interrotta da lei perché lo considera una persona vuota, da qui la decisione di andare in questo stato dittatoriale per liberarlo e diventare una persona di spicco che possa interessare all'amata.

Woody giostra bene la comicità, tra la più pura satira ed il nonsense, con dei dialoghi già spigliatissimi, seppur non acuti come vedremo in futuro, ed una serie di situazioni che mettono in evidenza i paradossi dell'America contemporanea, basti vedere la famosa scena del processo farsa, nel quale viene costantemente deriso un sistema giudiziario asservito all'opinione pubblica ma anche ai poteri dello stato, la satira è bilaterale, prendendo costantemente di mira i vertici, che siano le forze dittatoriali, che siano quelle liberatrici, poi con intenti dittatoriali a loro volta, che siano i rappresentanti degli USA stessi, invischiati costantemente.

Interessante anche l'uso di una comicità slapstick in diverse sequenze, che rimandano ai giganti del muto, risaputi mentori di Woody, basti vedere la sequenza in metropolitana, in cui il protagonista viene importunato da questi due energumeni, tra cui un giovanissimo Stallone, ai tempi praticamente sconosciuto o ancora la sequenza finale, quella della prima notte di nozze commentata dallo stesso cronista del golpe come fosse un incontro di boxe, evidente stoccata all'invasività dei media, o dei simpatici momenti equivoci, come il dittatore dello stato che sbaglia a chiedere l'aiuto della CIA e chiama la CEA, o l'accattivante pubblicità delle sigarette "New Testament", in cui Woody mischia abilmente sacro e profano, come farà spesso in futuro.

Nel complesso, è un film leggermente acerbo, con diversi momenti interessanti, una satira che arriva diretta, fa appena ridere in qualche momento, non è da ribaltarsi dalla sedie, però funziona discretamente.