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A HOUSE OF DYNAMITE regia di Kathryn Bigelow

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Invia una mail all'autore del commento williamdollace     7½ / 10  oggi alle 00:10:39 » Rispondi
Dopo Detroit torna la Bigelow ed è sempre cinema potente e riconoscibilissimo il suo, immerso in una molteplicità degli sguardi, dei teatri di posa in tensione e dei tempi, con la sua regia e montaggio al fulmicotone. In A House of Dynamite racconta un possibile episodio e reazione post guerra fredda di un attacco nucleare isolato, non fornendoci il volto del nemico (sempre che vi sia un nemico e sempre che non cada la linea), occultandoci la retorica della tragedia ma frapponendosi nel mezzo, su zoom, in pieno magma della tensione bellica, fra protocolli e incertezze e (in)decision room, perché il sessantuno percento è come tirare una moneta, irridendo lo sguardo irrisorio della certezza, umanizzando il potere fino a renderlo un vero gioco alla cieca fra arrendevolezza incomprensibilità e disperazione silente. Strani giorni, fin troppo attuali, dal finale aperto, incerto, e quindi ancor più rivelatore e destabilizzante dell'oggi, have a nice day.