williamdollace 9½ / 10 14/12/2025 14:09:00 » Rispondi Questo adattamento del fumetto Here di Richard McGuire del 1989 è un recupero che sferza la mia visione lunga un anno al cinema con una codata finale inaspettata. A 30 anni da Forrest Gump si riuniscono Tom Hanks e Robin Wright, perché sì che il tempo è tiranno, ma è ancora l'unica cosa che abbiamo che abbia un valore. Il tempo vola quando fai finta che il futuro sia lungo e pieno di sorprese, amore, novità ignote, il tempo vola tuttavia anche quando la vita si spezza, ma tutto sommato pur trasformandosi, non si disintegra. E questo non so se è un bene, conciliante o è una constatazione desolante, il punto di vista pur essendo univoco si ribalta dal dentro al fuori solo alla fine (presence di soderbergh con un dolly alla de palma) e se le generazioni si fanno collante in un luogo attraverso il tempo Zemeckis ancora una volta pioniere del cinema ribalta la prospettiva della sua trilogia sul futuro, in cui si viaggiava nei luoghi per rincollare le vite che si perdevano, qui si viaggia nel tempo per mostrare le generazioni che si scollano e reincollano ma che vivono, nonostante, gli anni, i decenni. Cinematograficamente è un'unica finestra in una stanza che moltiplica le finestre come (ri)quadri digitali nello spazio e nel tempo che appaiono, ritagliano, incollano, si sovrappongono, viaggiano di vita propria (minority report, non a caso di spielberg, introduceva il gesto). E non so se è la storia del tempo in un luogo o di un luogo che vola nel tempo, fatto sta che quel luogo, qui, consuma varie vite, traslochi, invenzioni, gesti antichi come l'umanità e prima ancora della sua comparsa, un qui che vale una vita intera, matrimoni, tribù, cene del ringraziamento, lavori e annunci di lavori che si perdono e che si trovano, prime e ultime volte, dolori e lutti e matrimoni e nascite, figli che giocano e padri che si spengono, e ancora passioni che si coltivano e che si dimenticano, amori che evolvono e finiscono per non finire mai, che vanno altrove e tornano poi qui, quel luogo in cui si è stati, ma soprattutto quel luogo in cui si è stati felici, ovvero una o più fugaci istantanee che si ritagliano in ogni angolo del qui ed è sempre stato qui, e ora, e poi, come in una preghiera laica, tutto ricorda e riunisce, perché ogni come le cose vadano 'grazie per il suono di tutte le voci che sono state qui', e da qui (here) - tutto il cinema in una stanza.