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AMORE E GUERRA regia di Woody Allen

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stratoZ     8½ / 10  20/12/2025 14:21:47 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Lo considero quel film nel quale Woody alza il livello dopo comunque delle ottime pellicole comiche, iniziando a contaminare il suo stile, fino ad allora più vicino al demenziale e con diversi tocchi di nonsense con degli argomenti più seri ed una natura più riflessiva, attenzione, questo non vuol dire che rinunci del tutto a questi elementi, che anzi qui sono ben presenti, solo che non sono il focus dell'opera, che è una sorta di parodia di "Guerra e Pace" di Tolstoj, nella quale Woody interpreta questo giovane, sensibile, acculturato, pacifista, un po' codardo e con diverse insicurezza che non si vergogna a mostrare, qualche spiraglio di ipocondria, praticamente il suo tipico personaggio, catapultato nel contesto delle guerre napoleoniche, nato in una famiglia contadina Russa nella quale è circondato da uomini ben più mascolini e buzzurri di lui. Interessante fin da subito la descrizione del contesto, nel quale spiccano valori fittizi come il patriottismo, l'orgoglio e la religione al di sopra della famiglia stessa, con la madre contenta di mandare il figlio al fronte ed i fratelli entusiasti di rischiare la vita per difendere la madre patria, da qui una serie di interessanti avventure nelle quali Woody, che qui si fa chiamare Boris, per una serie di fortunate coincidenze vincerà diverse medaglie al merito e riuscirà a battere a duello un temibile nobile famoso per la sua freddezza nel far fuori gli amanti della sua stessa amante, fino ad una simpatica parte finale nella quale prova ad uccidere Napoleone, per evitare altre guerre, fallendo miseramente.

Ma narrazione a parte, il film è un exploit della satira e della creatività del regista, i fiumi di dialoghi scorrono meravigliosamente, dando vita ad un'opera che diverte e mette in risalto i paradossi dell'epoca, oltre che esaltare incredibilmente la creatività del regista, tante, troppe le grandi sequenze, fin dall'introduzione della famiglia nelle battute iniziali, col pezzo di terra del padre, che è letteralmente una zolla, all'incontro col grande maestro saggio dalla barba lunghissima che dà il consiglio finale, dopo anni ed anni di esperienza, meglio che non dica quale però, o anche lo scemo del villaggio che la coppia adotta e prima di partire porta al raduno di scemi del villaggio, o ancora, la scena della morte del marito di Sonjia, il mercante di aringhe, con lei che pochi secondi dopo se ne è già dimenticata e pensa dove andare a mangiare, fino ai lunghi dialoghi di stampo filosofico ed esistenziale, costantemente parodizzati e volutamente contorti, tirando in mezzo svariate tematiche, che passano dalla religione al senso della vita, mischiando spesso e volentieri il sesso, e per non farsi mancare nulla, Woody regala anche diverse belle citazioni ai suoi maestri, da Bergman, quello più quotato, vista la presenza della morte, ma anche il costante riferimento ad un segnale voluto da dio, argomento spesso trattato dal regista svedese, alla grandissima citazione alla Corazzata Potemkin di Ejsenstein, col montaggio analogico tra il leone sfinito e la scena di sesso sfrenata, trovata geniale, o ancora la scena slapstick nella quale provano a stordire don Francisco.

Nella sua breve durata, il film è una mitragliatrice di gag una più bella dell'altra, che si diverte a filosofeggiare ed ironizzare sui più svariati argomenti, una pietra miliare della commedia sofisticata, grandissimo.