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LA FEBBRE DELL'ORO regia di Charles Chaplin

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stratoZ     9½ / 10  24/12/2025 13:48:57 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Geniale, uno dei tanti capolavori di Chaplin - che a mio parere farà anche meglio in futuro, per far capire i livelli altissimi a cui siamo -, il film nel quale il nostro caro vagabondo, qui nelle vesti di cercatore, ma che alla fine è sempre Charlot, si avventura in Alaska per via della febbre dell'oro, per finalmente fare fortuna, da qui si scontra con una serie di condizioni rigide ed estreme, una sfida alla sopravvivenza trattata con la solita verve comica da Chaplin, che regala sequenze di straordinario valore, mi viene in mente la famosa scena della scarpa, in cui Charlot ed un altro cercatore incontrato sul posto, si mangiano uno stivale per la fame, registicamente straordinaria, utilizzando i lacci come spaghetti e spolpando i chiodi come fossero costolette, momento gigantesco, o ancora, la visione del pollo, con Charlot inseguito dal compagno che ha le visioni per la fame e pensa sia un pollo gigante.

O ancora, il primo incontro con Georgia, la donna di cui Charlot si innamora che aggiunge il tocco rosa al film, il primo ballo in cui Charlot si fa coraggio ma poi finisce per legarsi ad un cane lì sul posto e viene trascinato via appena vede il gatto che scappa, altra trovata comica geniale, molto legata al suo caro stile slapstick, esattamente come i momenti dopo nei quali Charlot litiga con Jack, e mentre viene accecato dal cappello gli cade un orologio in testa e pensa di averlo steso lui.

Ma il film, come da consuetudine per Chaplin, presenta anche una componente emotiva fortissima, la condizione di Charlot, il suo desiderio nei confronti di Georgia, che culminano in quelle splendide sequenze di capodanno, nelle quali aveva ricevuto la promessa dalla donna di cenare insieme e festeggiare il nuovo anno, ma che viene lasciato solo, avendo pure la disperata visione di passare una bella serata in sua compagnia, è un momento di estrema empatia, trattato come al solito con grande delicatezza da Chaplin che si dimostra un maestro nel gestire abilmente entrambe le componenti - il passaggio dall'euforia dell'invito a cena, con quel momento in cui distrugge tutti gli oggetti che aveva in casa, fino alla disillusione dei momenti successivi è un contrasto che rende meravigliosamente -

E poi si arriva ad una parte finale straordinaria, dall'incontro col cercatore d'oro che non ricorda più dov'è la miniera, tornando alla capanna durante la bufera e quella scena sul ciglio del burrone, altra magistrale sequenza gestita splendidamente da Chaplin, capace di divertire per la sua componente slapstick ed allo stesso tempo dilaniare per la tensione, visto il costante pericolo a cui sono sottoposti i personaggi, fino al lieto fine sulla nave, altra scena di un'incredibile tenerezza che è il perfetto culmine per una pellicola praticamente perfetta.

Che altro dire, film gigantesco, uno degli apici di Charlot, tra dramma e commedia, tra momenti di comicità slapstick ed altri estremamente empatici, diretto ed interpretato da un Chaplin in formissima, che dona alla storia una serie di sequenze una più bella dell'altra, portandosi dietro anche un'iperbolica rappresentazione del contesto del periodo.

Fantastico.