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PRENDI I SOLDI E SCAPPA regia di Woody Allen

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stratoZ     8 / 10  26/12/2025 13:26:16 » Rispondi
ATTENZIONE POSSIBILI SPOILER

Uno dei più divertenti del primissimo periodo di Woody, al suo primo film vero e proprio propone un falso documentario su questo "temibile" criminale, interpretato da lui stesso, che dire, è uno spasso, nella sua semplicità narrativa, che tende a ripetere le situazioni, col protagonista che entra ed esce di galera almeno tre volte nell'arco del film, riuscendo tuttavia sempre a creare gag nuove, con una comicità fresca ed ispirata, Woody è un fiume in piena, e a partire dallo stesso narratore della vicenda, con la sua voce solenne, fuoriescono delle trovate geniali, mi viene in mente la presentazione dei soci del protagonista per compiere la rapina, con una serie di reati gravi e poi qualcosa che fa spaccare del ridere, tipo quello ricercato per rapina a mano armata, omicidio colposo ed aver sposato un cavalo, così de botto, o ancora le trovate del protagonista, che sono stupende, la tentata fuga dal carcere con la pistola fatta col sapone, riuscendo a sequestrare due guardie ma poi fuori piove e diventa tutta schiuma, o la bellissima scena della rapina col foglietto, nel quale viene arrestato per aver scritto male due lettere, uno degli apici comici della pellicola, o ancora la stessa rapina la volta dopo, ritrovandosi nello stesso momento con un'altra banda che stava compiendo un'altra rapina, e dando vita a delle situazioni bellissime, tra cui quella nella quale fuggono tutti insieme ancora legati dalle catene, raggiungendo l'apice a casa della vecchietta col poliziotto che non si accorge di nulla, pensando fossero una famiglia molto unita, o tutta la parte riguardante la ricattatrice, che scopre la vera identità del protagonista, e con lui che prova a farla fuori nei modi più buffi - quando girava con la macchina in salone ero con le lacrime - fino ad arrivare a quel colloquio di lavoro che si trasforma in un gioco a premi, momento altissimo e totalmente spiazzante.

Meno impattante la parte drammatica, oddio, direi quasi inesistente, tutto il rapporto con la fidanzata che inizialmente pensa sia un musicista della FIlarmonica e poi lo assiste nelle sue scorribande ha un minimo di componente sentimentale, ma per quanto mi riguarda funziona solo come riempitivo tra una gag e l'altra, e di quelle ce ne sono davvero tante, tra trovate geniali a livello registico - quella del violoncello suonata durante la parata per strada, la scena al bar mentre è di spalle quando subentrano i poliziotti e sta spiegando il piano per la rapina - ai suoi soliti splendidi dialoghi, già ispiratissimi - per esempio l'intervista ai genitori, che tra l'altro è il suo primo grande omaggio al suo idolo, Groucho Marx -

Molto bello.