kowalsky 5 / 10 15/06/2005 20:31:08 » Rispondi Darabond ha scelto la via del lirismo per penetrare lo spirito del romanzo di King: una via di frazione nel sentimentalismo politically correct, con la stessa realtà ipocrita che guarda inerme ai condannati veri o presunti di un recente Alan Parker ("the life of David Gale") e il gioco è fatto. Il carcere - come locus di detenzione ma anche di nostalgica affabulazione liberal, con il liberale numero uno Hanks pronto ad esporre con delicato amarcord i ricordi del suo (disgustoso) mestiere... Brav'uomo, la guardia seria e incorruttibile, fedele ai princìpi dello star-system americano. Bella realtà davvero. A parte che l'idea del penitenziario (peggio ancora "braccio della morte") in una veste che mette da una parte i buoni e dall'altra i cattivi, che esprime insolente nostalgia per i bei tempi di questo o quel tizio arrostiti dai bravi ragazzi made in Usa è assai anacronistica, puoi chiamarlo in tanti modi, ma uno che fa un mestiere del genere è e sarà sempre un boia... con quale coraggio vai a casa dopo aver bruciato le cervella a qualcuno? Ma Darabound - dopo il commosso e felice "le ali della libertà" confeziona il tutto con estremo talento, ma iniettando nello spettatore il virus del romanticismo infondendo così a tutti noi la brutale negazione di indignarsi Indignarsi è lecito, specialmente se tutto si riduce a un microcosmo di guardie aguzzine e simbolici topolini- mascotte, e la vena fantastica del romanzo di King - la parte più riuscita del film - è spesso tradita da frangenti riduttivamente rassicuranti. Passi per un momento quello dell'esecuzione di un prigioniero che ricorda il miglior Wes Craven - cfr. Sotto shock - ma anche qui l'ambiguità di D. è evidente. Che vorrà mai dire quella scena, che esiste una gerarchia democratica del metodo di dare morte a qualcuno? Ho sempre pensato che film come questo o quello di Parker siano dannosi per il pubblico di massa più di qualsiasi splatter/gore L'impoverimento ideologico del film è lo stesso che manda alla sua fine inevitabile un "negro" che guardacaso si esprime con tutti i clichè tipici della way of life di questa ehm presunta liberalità Ci manca poco che l'abbiano trovato in un albero a grugnire come Tarzan... Un razzismo imperante ma per questo rassicurante, placido e insinuoso, che in altri termini avrebbe potuto esaurirsi in un'apologo poetico anche suggestivo (Dio lo maledica, quel doppiatore che ha storpiato la presunta ignoranza sudista davanti all'espressa superiorità nordica. Dico io siamo ancora ai tempi de "la nascita di una nazione"? Quindi spiacente di non adeguarmi alla massa che qui scrive, io questo film lo odio profondamente, e per lo stesso motivo che mi spinge a denti stretti a difenderlo per la sua innegabile efficacia tecnica Ho troppo a cuore l'orrore verso chi si appresta a liberare con la morte il "marcio" vero o presunto della societàe col Diavolo non si scherza, neanche se ha l'integrità morale e il volto perbene di Tom Hanks Paraculismo puro
bastet1973 16/01/2006 13:45:26 » Rispondi secondo me dovresti rileggerti un attimo il libro, forse ti è sfuggito un po' il senso e comunque, per la precisione, a quei tempi la gente di colore non aveva gli stessi diritti nè la possibilità di frequentare scuole e ricevere istruzione ecco perchè spesso non parlavano correttamente. C'e' voluto molto sangue e molte lotte perchè potessero conquistare i loro diritti. E' brutto ma è la storia, non un adattamento per un film, non facciamo gli scemi per nn andar in guerra, purtroppo bisogna affrontare la realtà!
kowalsky 21/12/2005 21:53:54 » Rispondi Si vede che della retorica (anche se professionalmente decorosa) non possiamo farne senza
desi 04/01/2006 17:40:20 » Rispondi ... Mi fai pena
kowalsky 07/02/2008 13:52:26 » Rispondi Se vuoi trovarci qualcosa di romantico nel far bruciare i cervelli alla gente, è problema tuo o di stephen king... io provo pena per te
Stefanoox 06/02/2008 19:50:28 » Rispondi senti....sentimentalismo politically correct....tu hai criticato tantissimi film, si vede ke sei un cinefilo, ma non puoi fare critiche fini a se stesse: non puoi negare ke scopo di un film è suscitare emozioni, e questo capolavoro raggiunge ampliamente l'obiettivo, tra l'altro anche per mezzo di un Tom Hanks in stato di grazia. Le critiche le fai parlando in un italiano bellissimo, ma sono parole fredde, ke un film come questo non merita.
suzuki71 26/03/2010 12:07:20 » Rispondi ....e invece quello che tu giudichi "emozionante" è tutto studiato a tavolino di una sceneggiatura prevedibile al 10000% e che più banale non si poteva: il povero negro perseguitato dai bianchi cattivi, e l'angelo Tom hanks che cerca di salvarlo, ma lui si immola per l'umanità, e poi esce il sole e.... ma daiiiiiiiiiii!!!!!!
kowalsky 06/02/2008 23:58:37 » Rispondi Ripeto non si discute la confezione (impeccabile) ma io trovo freddo proprio quel tipo di film che fabbrica le emozioni in modo facile ed esibito, come in questo caso... a volte i film che reggono a distanza danno profonde scosse a distanza di tempo, non immediatamente... e poi le mie riserve ideologiche hanno un fondamento: non accetto che si crei un eroe liberale di un... boia Hanks è bravo cmq
kowalsky 07/02/2008 00:00:57 » Rispondi Beh comunque sn andato giù duro in effetti
suzuki71 26/03/2010 12:04:30 » Rispondi Uno dei peggiori film, dove ogni cosa è scontata, prevedibile, inconsciamente razzista. Per me la para.culaggine e la furbizia di questo film sono un vero incubo. Crea emozioni facili e di plastica.