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L'ALBA DEI MORTI DEMENTI regia di Edgar Wright

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lillo forever     10 / 10  20/07/2005 14:02:33Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Una commedia horror non è certamente un esperimento definibile come “novità”, ma come il più illustre esponente di questa categoria (‘Un lupo mannaro americano a Londra’) ‘Shaun of the Dead’ è riuscito a fare centro per via del perfetto bilanciamento tra i vari ingredienti in gioco e per la varietà dell’offerta.
Sorretto da una sceneggiatura spigliata e divertente e da un ritmo che fa scorrere ogni minuto in un batter d’occhio, il film può vantare anche una realizzazione tecnica di prim’ordine (nonostante un budget decisamente basso) e una certa inventiva visuale, ma quello che rende il film di Edgar Wright un piccolo gioiello è il modo in cui gli autori hanno gestito il “respiro” della pellicola. Gran parte di ‘Shaun of the Dead’, infatti, si regge sulla propria premessa, ovvero uno zombie-movie privo di clamore in cui i non-morti vengono affrontati da comunissime persone che si comportano come tali (una sorta di “Il vicinato dei morti viventi”, se vogliamo). Se regista e sceneggiatore si fossero limitati a mostrare soltanto un campionario di variazioni sul classico cinema degli zombie (i mostri affrontati con una mazza da cricket anziché con l’armamentario di un esercito, il pub di quartiere difeso come un Alamo, la preoccupazione dei protagonisti per mammà e così via…), il film non sarebbe andato molto lontano; proprio per questo motivo a Wright e Pegg, quindi, va il merito di aver saputo cambiare completamente registro nei momenti giusti: proprio quando l’idea di base inizia a mostrare la corda e il film rischia di arenarsi, ecco che il lato comico si prende una giusta pausa lasciando spazio a drammi personali, azione e puro horror di stampo splatter, piccole ma efficaci deviazioni che rivitalizzano la pellicola e che consentono di tornare a sorridere con maggiore convinzione una volta riacquistati i toni da commedia.