ArabStrap 7 / 10 14/10/2005 11:15:56 » Rispondi Il sette del voto è la media tra due aspetti: la narrazione da una parte (5 1/2) e la resa grafico-stilistica dall'altra (8 1/2). A mio parere questa è di gran lunga una delle più riuscite trasposizioni cinematografiche di un fumetto: la ditta rodriguez-miller-tarantino, riesce a creare un linguaggio al limite che pesca a piene mani dalla tradizione delle due arti, fondendo gli stilemi grafici del fumetto d'azione occidentale alla vivida resa grafica del noir migliore. La narrazione invece si dimostra in più punti discontinua e sconclusionata: se le tre storie trovano singolarmente un finale esaustivo, il filo conduttore che le lega si dimostra troppo spesso debole. Rodriguez adotta una schema alla Pulp Fiction, ma di questo rimane solo l'impianto formale poichè al regista evidentemente manca il rigore logico che aveva animato il capolavoro tarantiniano. Ci si trova alle prese con una serie di punti di contatto fortuiti e "agganci" mai risolti tanto che la scena iniziale, quella finale e i personaggi in comune, sembrano più una pretestuosa giustifcazione alla coopresenza dei tre episodi, che non aspetti funzionali alla narrazione. Alcuni dei commenti in questo forum pongono poi l'accento sulla volgarità e inutilità della violenza nel film, o ancora sul suo effetto diseducativo. Premettendo che a mio parere l'arte non è e non deve essere a tutti i costi educativa (altrimenti sarebbe mera pedagogia), in questo caso l'approccio è talmente ludico (vedi ad es. la morte di Jeky boy..) ed esasperato, che non si può parlare di crudeltà, a meno di non fraintendere completamento lo spirito del lungometraggio. In definitiva un buon film, dove finalmente la sperimentazione linguistica non si risolve in un lynchiano autocompiacimento, ma crea un nuovo modo (convincente) di trattare la letteratura a disegni, in ambito cinematografico.