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LA CASA DEI 1000 CORPI regia di Rob Zombie

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matteoalessi     6 / 10  11/01/2006 19:28:21 » Rispondi
Riesce abbastanza difficile commentare un film come questo, perchè ritengo a mio avviso che susciti umori, commenti e giudizi contrastanti. Io stesso ho avuto la sensazione subito dopo la visione di trovarmi di fronte un film bislacco, pieno di scene splatter, degne di un B movie da proiettare nelle famigerate sere d'estate a tarda ora, che in molti frangenti mi ha fatto anche sorridere viste le scene assurde e inverosimili. Anche la sceneggiatura non fila via propriamente liscia, qualche buco e improvvisazione, ma ad un 'analisi più attenta e ricordando cosa suscitavano le atmosfere che venivano ricreate nel film, ci si rende conto che l'opera di Zombie è in realtà un capolavoro del genere.
La pellicola pur con i suoi fronzoli, e introduzioni (un pò lunghe) alla famiglia che compirà il massacro è un concentrato di cattiveria e di follia allo stato puro, tra atmosfere malsane e sporcizia, che non lascia intendere ci possa essere la minima via d'uscita o la più piccola speranza di salvarsi da quell'incubo.
Come in non Aprite Quella Porta ,La Casa dei 1000 Corpi ci mostra a quale grado di follia può arrivare un uomo, celato dietro l'immagine di famiglia apparentemente normale e le sue barbarie ci colpiscono come un pugno nello stomaco. Abituati a realizzazioni dello stesso filone che in qualche modo terminano con la sconfitta o l'uccisione dei malvagi, qui rimaniamo schiacciati dagli eventi che precipitano e peggiorano sempre di più rimanendo sopraffatti da tutta questa malvagità che non risparmia nessuno.
Nemmeno i tutori della legge, che vengono letteralmente giustiziati, con i modi che si addicono alla famiglia di psicopatici, con una scena a mio parere veramente scioccante e girata con maestria: Il vicesceriffo viene ucciso con un colpo alla testa, ma lo sparo non è immediato, la pistola viene puntata alla testa, e qui inizia il campo lungo mentre si attende lo sparo, la macchina da presa si allontana e l'assassino temporeggia; scena che quasi costringe a non guardare in un silenzio surreale sperando ad un certo punto che lo sparo arrivi al più presto per far cessare quell'agonia. Opera in generale apprezzabile per alcuni spunti considerando che il produttore è un musicista, dotato comunque di buona fantasia e inventiva.

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