Giordano Biagio 8 / 10 25/01/2006 11:59:45 » Rispondi Film con andamento poetico che sfugge a valutazioni convenzionali, ho dato 8 consapevole di quanto sia stupido votare un'opera d'arte anche se a volte per motivi commerciali viene richiesto. Malick ci ripropone il suo stile poetico e un modo di raccontare fuori dalle regole del piacere da Luna Park, lo aveva già fatto con il film La sottile linea rossa vincendo l'orso d'oro a Berlino e vedendosi negare l'oscar. Grande attenzione della macchina da presa alla natura: ruscelli, alberi, mare al tramonto, il cielo nelle sue impensabili variazioni di colori e toni, paesaggi di ogni genere. La trama è interessante ma si snoda in modo non spettacolare o attesistico: con ricche metafore poetiche che a volte sembrano accompagnate dalla forza di uno stato delirante. Io ci ho trovato tanta bellezza e una straordinaria ricchezza di questioni storiche e culturali legate alla diversità dei popoli. Ad esempio è interessante la scoperta da parte del soldato inglese di alcune importanti caratteristiche degli indiani con cui vive: quali l'assenza di malizia e di crudeltà, la mancanza di un desiderio di possesso riferito a cose e persone. Sono aspetti questi che testimoniano di una differenza culturale tra mondo occidentale e nuovo mondo indubbiamente meritevole di approfondimenti e interrogativi più ricchi di interesse etico.
gerardo 26/01/2006 16:41:43 » Rispondi Ma il "mondo occidentale" non comprende anche il nuovo mondo e cioè l'America del Nord? Non penso che una definizione geo-socio-politica contemporanea possa definire efficacemente un "sistema" relativo a un periodo storico lontano 400 anni...
Giordano Biagio 26/01/2006 18:55:42 » Rispondi E' chiaro che mi riferivo al nuovo mondo ancora fortemente separato da influenze e possessi dell'occidente Europeo. Il film mostra aspetti culturali e poetici negli indiani che fanno riflettere sulle nostre differenze di allora e di adesso perché la cultura indiana esiste ancor oggi seppur frammentata e in parte integrata con i valori occidentali.
gerardo 27/01/2006 10:13:53 » Rispondi Ma l'India è dall'altra parte della terra... Nel film, infatti, nessuno chiama i nativi "indiani", ma semplicemente indigeni, com'è giusto che sia. Anche la definizione "indiani" presuppone una visione vetero-europea (e quindi pressappochista) della storia.
(sappi che il mio tono è scherzosamente provocatorio...)
Giordano Biagio 27/01/2006 21:09:00 » Rispondi Si hai ragione, noi eravamo abituati a chiamare indiani gli indigeni d'america pensando alla questione del viaggio di Colombo che sperava di trovare la via breve per le Indie passando per un oceano calcolato in misura ridotta. A Colombo è andata bene che ha trovato l'America, perché senza l'America di mezzo sarebbero morti tutti, il suo calcolo della distanza dal'India era completamente sballato, meglio di lui han fatto i Vichinghi. Saluti