kowalsky 3½ / 10 20/03/2006 22:41:40 » Rispondi O sono nato sbagliato io, oppure qualcosa non va. In diversi momenti di questa ehm gaya commediola mi sono realmente vergognato di essere andato in un cinema per vedere una simile nefandezza. Con un certo distacco, devo dire che è possibile (possibile?) anche divertirsi sempre se si è di larghe vedute. Non entro ovviamente nei particolari dello scempio perpetrato ai danni del povero Mel Brooks e del suo ribadisco delizioso film del 1967 ("per favore, non toccate le vecchiette") ridotto a una specie di parodia omosessuale la cui checcaggine (oltremodo fastidiosa nei suoi eccessi) rievoca tutti gli stereotipi del genere, inscenando un recital al cui confronto il compianto (o discusso a seconda dei casi) Copi sembra un rude dongiovanni- Per inciso: Zero Mostel (adorabile gigione) e Gene Wilder erano di gran lunga piu' divertenti e meno grossolani. Assistere a questo sequel-farsa è stato come sorbirsi una giornata intera a vedere Maria de Filippi, dove fra l'altro i frocetti timidi abbondano a dismisura da un po' di tempo (almeno sapessero cantare eh). Per carità nessun pregiudizio verso moine, sculettamenti, vocette stridule, etc. ma se penso che un capolavoro come "O fantasma" è stato tacciato come "opera che incentiva alla discriminazione omosessuale", direi onestamente che un film come questo fa piu' male alla causa del signor Rodriguez, che almeno ha avuto il coraggio di incarnare il desiderio dove nessuno aveva osato prima.
Ma poi, via, un musical: Broderick ci prova a riprendere nevrosi e tic del buon vecchio Wilder, ma incoraggia solo a un gesto di pietà (abbonda la parodia in questa kermesse da torte in faccia lazzi e cotillons).
Disgraziatamente qualcuno ha riscoperto il musical, e ne ha ripreso guardacaso il peggio, con tanto di sfotto' alla classe di Stanley Donen o al talento coreografico del mitico Bob Fosse: citazioni da Cabaret insostenibili perchè l'unica cosa che sembra interessare la regista dopo aver accuratamente visionato quel capolavoro è l'aspetto "gayo" della vicenda. Forse il senso dell'umorismo non mi manca, e confesso che un paio di sequenze mi hanno fatto anche sorridere (il ballo delle vecchiette con le stampelle, la "prima" di "primavera di Hitler" con un'arredo coreografico kitsch degno della nostra Wanda Osiris). Probabilmente con un certo senso della misura e meno artificiosità avremmo avuto un sequel non all'altezza dell'originale ma almeno dignitoso. Beh niente da fare: confesso di aver avuto una specie di impulso omicida nei confronti della regista, e di desiderare tanto un grand-guignol veramente ossigenante, o uno splatter definitivo. Se penso che film come Hostel o La casa dei 1000 corpi vengono sciaguratamente ignorati dal pubblico per ben altri motivi (continuo a chiedermi quali) non vedo perchè non si possa fare altrettanto con questo. Colgo giusto il momento Fracchiano dell'ufficio degli impiegati "unhappy", unico davvero plausibile, e nient'altro. Forse non era la serata giusta. O forse diciamolo mi sono rotto le palle dei musical specialmente quando assurgono a prossimo cult del cinema piu' Camp. Già bastava Luhrmann a smontarmi, ma almeno la provocazione di Moulin Rouge ha un'aspetto tutto sommato divertente. Ah dimenticavo: c'è molta piu' Europa che America in questo film. Cantano tutti con un fastidioso slang inglese da università di Cambridge. Quanto basta per odiarlo alla follia
Sanachan 21/03/2006 13:25:07 » Rispondi Che peccato! Io adoro "per favore, non toccate le vecchiette" ed ero curiosa di vedere questo remake...ma se lo tronchi così ci penserò sù...
maremare 21/03/2006 22:47:56 » Rispondi ottimo commento, ma non toccarmi 'moulin rouge' che adoro, eh
Giordano Biagio 22/03/2006 19:08:05 » Rispondi Condivido molto del tuo commento comunque non dimentichiamo che il genere è demenziale e che le costruzioni visive (compreso la bravura corale degli attori) non sono male. Saluti