quaker 10 / 10 28/05/2006 21:34:41 » Rispondi Anzitutto la fotografia. Poi la recitazione delle due protagoniste. Quindi lo sperimentalismo, anche se tipico del periodo. La sequenza iniziale; il doppio racconto della nascita del figlio di Elisabeth; l'uso del primo piano; infine i restanti temi bergmaniani dell'angoscia esistenziale, della identità, dell'impossibilità di amare e di comunicare. Opera assolutamnete fuori del comune, da cineteca e cineforum, piuttosto che da vedere come un "normale" film. Dunque è per pochi, o meglio può essere pienamente apprezzata da tutti, ma solo in occasioni particolari. Questo film esige infatti massima concentrazione da parte dello spettatore e deve essere rivisto periodicamente per essere compreso in pieno. Io l'ho visto solo oggi, per la prima volta, e confesso che, pur rimasto incantato, non ho compreso qualche scelta registica, qualche dialogo che mi è parso sovrabbondante, qualche scena superflua... però credo che, rivedendolo, ogni particolare ed ogni momento del film alla fine, come tessere di un puzzle, ritrovino il loro posto giusto e la loro giustificazione. In definitiva è un capolavoro, ma non andate a vederlo subito, anzi aspettate il momento giusto ...