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KEN PARK regia di Larry Clark, Edward Lachman

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Cheeky Boy     5½ / 10  01/09/2006 16:27:18 » Rispondi
Ken Park

Larry Clark,regista assoluto del film aiutato dal suo adattatore Edward Lackman,non è la prima volta che si lascia trascinare in quella che è la voglia di provocare e di fare scandalo.Ken Park è in assoluto il suo film più"sporco"e fintamente moralista.Se in"Kids"si raccontava la storia di adolescenti fatiscenti e con la frenesia ormonale,questa volta il cerchio si allarga e non si mettono in luce soltanto storie di un gruppo di ragazzi disagiati,ma anche le loro intere famiglie che soffrono sottola luce di un America perbenista,che nasconde il lato oscuro di ogni suo cittadino ed evade da ogni forma di scandalo e di proibizionismo.
Ken Park è definito un po come il"The Dreamers"in versione riconciliata nel presente,senza dar spunto però al tema politico e missionistico nel film di Bertolucci.
Larry Clark diffonde la voce di una società che corre nei suoi parametri in distruzione,giovani in disagio senza un vero appoggio se non la mania di sfogare con sesso,droghe e suicidi.
Ma questa voce,purtroppo,si disperde nella visionarietà di un Clark che tende troppo a far scandalo senza un vero concetto da assimilare.Egli ripercuote in modo forzato la provocazione negli atteggiamenti di ciascun personaggio.
Nell'assimilare però non tutto può essere gustato nel migliore dei modi.Nel film compare di tutto:eiaculazione con tanto di masturbazione in diretta come se fosse un video-porno amatoriale,figlie di cattolici represse in tempesta ormonale con tanto di gusto"fetish",ragazzini che fanno sesso con le madri delle loro fidanzatine,padri rozzi e pervertiti che gustano con piacere il"membro"sessuale del loro figlioletto.
La regia è abbastanza compatta,cruda,forse un po troppo forte senza lanciare nella storia un minimo di poetica e di linguistica in più che non guastava affatto.La voglia di"soffocare"(magari con la cinta dell'accappatoio)lo spettatore disinibito davanti a tali scene,appare fin troppo come una"furbata"concettuale del regista con tanto di sceneggiatore acquisito.
La trovata iniziale e finale nello spiegare chi fosse veramente questo Ken Park che sembra il nome di un giardino londinese,è piuttosto inutile.
E'un ragazzino come tanti che ha qualche problema di troppo,ma non c'entra affatto con la storia se non per la sensibilità che può scagionare.
Ad ogni modo Ken Park non è un film da buttare,ci sono film ben peggiori e quì l'idea di centrare l'argomento con tanto di crudezze visionarie è stato comunque un atto coraggioso.
Peccato perchè del film ci resteranno soltanto quelle scene (a)morali,nulla più