kowalsky 6½ / 10 05/10/2006 01:22:56 » Rispondi "Eppure, non appartengo piu' alla stessa specie. Vi annuncio un'umanità nuova" (cfr. "La possibilità di un'isola" Houllenbecq)
Faccio una lunga (come al solito) premessa, che forse dovrei soddisfare in una recensione: Shyamalan va apparentemente contro la tradizione per quanto ne sia immerso, credere ai trailers è demagogico e squallido quanto pretendere che il piu' abile regista di genere costituisca una coerenza all'interno della sua stessa opera. Shyamalan non fa horror non fa film fantasy non parla di fantascienza, ma estrae ingredienti da questi generi atti a comporre un mosaico.
1 - "Gli uomini ascoltavano e la profezia si avverava"
Lo riconosco "lady in the water" è stata una grande delusione anche per me. Si allontana dal naturalismo di "the village" e pretende una grande partecipazione d'animo, onde evitare fraintendimendi diro' che la sua bellezza (e di bellezza ce n'è fin troppa) è piu' legata alla percezione individuale che alla collettività dei risultati
2 - "L'uomo, forse, non sa piu' ascoltare"
Shyamalan contro la Disney. Shyamalan e il suo rapporto con la Warner. Shyamalan e una galleria interminabile di film - faro a cui dà una luce incoerente, diversa. Cito, a memoria: E.t. l'extraterrestre (lo stupore della conoscenza) Incontri ravvicinati del terzo tipo (il dolore quasi spirituale del congedo) The witches (sodalizio di 7 sorelle) Big Fish (l'acqua come elemento purificatore e principio assoluto della vicenda) Million dollar hotel (l'umanità inquietante del Cave) Il mago di Oz (i sogni sono la realtà indotta) L'altro uomo (l'orribile piscina a forma di "cane") La storia infinita Hitchcock, Spielberg, Wenders, Almodovar, Neil Jourdan ("in compagnia dei lupi"), Grmm Brothers
Incerto tra il Gibran classico e la speculare idiozia della new age corrente, S. decide di rovinare gradatamente un piatto potenzialmente straordinario, a due anni dal suo capolavoro ("the village"), e in effetti è fin troppo facile dire che questo film è compiaciuto, pretenzioso, ridondante e artificialmente sperimentale Ha ragione chi afferma che nel suo cinema "c'è l'io, dall'altra parte il mondo" pero' trovo strumentale affermarlo quando la personalità dell'autore arriva a rivendicare la sua fetta di torta.
"Qualcuno arriverà ad ucciderti per quello che hai scritto"
Cio' che rende "Lady in the water" tanto insopportabile è l'appartenenza di Shyamalan al film stesso. Credo sia assolutamente deprecabile l'artista che difende se stesso con l'obiettivo di ottenere per questo i necessari elogi. A parte i suoi bellissimi occhi - ehm - il suo talento di attore è irrilevante, e in piu' scoprirlo nel ruolo di "colui che sta scrivendo una storia rilevante per l'intera umanità ("libro di ricette") puo' risultare irritante. Se il film è un'esercizio tecnico assolutamente encomiabile, è anche vero che puo' scendere molto, molto in basso, come nel ridicolo racconto del bambino oratore, nel personaggio di Giamatti quando ripete allo stesso S. "è una specie di formicolio dentro che senti?" , nell'immagine del lupo filtrato da un piano-sequenza (?) che riprende l'interno di una lavatrice
"Tu hai uno scopo. ogni essere umano ne ha uno"
In realtà il film ha parecchi pregi: i personaggi sono davvero azzeccati, spesso esilaranti i comprimari (l'uomo che allena un solo arto, i dialoghi e le discussioni animate tra madre e figlia coreane), Giamatti- Cleveland è un meraviglioso "medioman" (quello che dovrebbe opportunamente smettere di credere) che sembra sfuggito al villaggio simil-haddish di "the village", la ninfa-maga è androgina quanto basta, femminile e maschile, o assessuata come un angelo - il critico "poco aperto all'imprevisto" è l'emblema di una società di uomini che hanno smesso di credere nella "rivelazione", nell'interpretazione storica e teologica dell'universo. E poi c'è soprattutto il Cove, in una spirale disomogenea di "comunità", nel segno di una fratellanza ritrovata, dell'ottimismo (questo è il film piu' ottimista di S.) e la festa quasi messianica che sembra ribaltare l'angoscia mortale e le oscure presenze di un Polansky per es. ("L'inquilino del terzo piano"). E un momento davvero emozionante, quando Giamatti rievoca il suo doloroso ricordo il suo lutto personale ("rimpiangero' tutta la mia vita di non essere stato lì con voi") ed è questa la chiave di lettura di tutto il film (come nei diari di "the village", con le vecchie foto celate e nascoste) E proprio per questo il tema portante dell'opera è la speranza nella ritrovata integrità morale di un solo uomo, un difensore di sè che agisca per il bene degli altri ("un'azione di uno puo' influire sul futuro di tutti noi") , anche a costo di una conversione (autoanalisi) tardiva
Di questo film se ne potrebbe parlare per ore, ma non riesco a inserirlo tra i miei top 2006, purtroppo. Rimango profondamente convinto che S. sia un autore di grande talento visionario (da sottolineare l'uso delle inquadrature, davvero impeccabili) ma resto perplesso davanti a un film come questo, ricco di potenzialità creative, ma troppo assunto all'incensamento dell'aspettativa (sembra che quella fauna che popola il Cove non sia affatto sorpresa della presenza di un'evento sovrannaturale nella propria comunità) e troppo autoindulgente (lo stesso autore che si autoelegge "profeta") per convincere del tutto. E francamente, se di percezioni si tratta, non ho voluto piu' di tanto seguire le mie. Eppure il film non mi ha affatto respinto: mi sono sentito - e non so se sia un bene- strumento passivo in mano del regista
Jellybelly 05/10/2006 01:26:40 » Rispondi Encomiabile che tu abbia trovato la forza di scriverne così tanto... Io l'ho trovato assolutamente noioso, autoindulgente (come dici giustamente tu), inconcludente e pure un po' troppo saccentello.
kowalsky 05/10/2006 01:34:15 » Rispondi Sì pero' non ho visto poi tanto il bisogno di approfondire le tematiche da parte vostra... forse neanche tu... è forse il segno che viviamo nell'abitudine? Scusa eh
cash 05/10/2006 11:12:50 » Rispondi kow, a cuccia dai. è una fissazione del '900 quella di dover a tutti i costi trovare tematiche laddove non ce ne siano affatto.
cash 05/10/2006 13:32:53 » Rispondi dai, avanti, spiegami pure tu il senso del film, tanto qui fate a gara a mettere insieme stupidi pezzi di uno stupido per tenere su un film che non sta in piedi manco se lo piazzi verticale nel cemento. dai, spiegami cosa non ho capito.
HATEBREEDER 05/10/2006 13:35:23 » Rispondi Come? Non hai capito la PROFONDITA' di questo film? Ma... Come è possibile? Neanch'io!
shineonthepiper 05/10/2006 14:52:09 » Rispondi quello che c'è da spiegare è che non c'è nulla da spiegare. quello che dovevo dire l'ho già detto nella mia opinione e credo anche tu. non c'è nulla di male a non andar d'accordo, anzi.
cash 05/10/2006 16:48:16 » Rispondi no, sai, non è la questione dell'andare d'accordo o no, ma di stare tutti fermi e cercare di capire quando un fil comunica qualcosa e quando no. possiamo fare esercizi di semiologia tutto il giorno, giusto per divertirci, per cercare di trarre senso da semplici storielline tutt'acquetta, ma pretendere che stiamo di fronte a qualcosa di impegnato no, dai.
HATEBREEDER 05/10/2006 13:32:59 » Rispondi ...O magari sei tu che vedi e senti cose che non esistono? Chi lo sa?
kowalsky 05/10/2006 14:27:21 » Rispondi Fatica sprecata... del resto ho già scritto quello che ne pensavo, mi pare fin troppo... comunque neanche Signs è indifendibile, visto che affronta il tema della perdita di fede e del difficile bisogno di un reverendo di dover credere alle forme occulte della scienza, etc.
cash 05/10/2006 16:49:02 » Rispondi kow che ti devo dire, quando leggo che i personaggi sono azzeccati e roba simile...
kowalsky 06/10/2006 01:22:34 » Rispondi Perchè lo sono, poi sembra che io abbia elogiato il film invece non è vero... pero' mi ha intrigato poi shyamalan attore fa una magra figura, ma almeno il critico lo vogliamo salvare? E' esattamente identico ai tanti supponenti che vanno ai festival
kowalsky 06/10/2006 12:28:12 » Rispondi Inoltre i personaggi hanno tutti una loro caratteristica non comune ti pare poco di questi tempi? Non mi sembra questo uno dei difetti del film
paul 06/10/2006 14:34:06 » Rispondi sono stereotipati
HATEBREEDER 05/10/2006 16:08:29 » Rispondi Signs è l'unico di Shyamalan che non ho visto, dici che vale la pena, se non altro per curiosità?
E' un film che ha diversi difetti e qualche caduta di gusto (diciamo giusto il finale e la scena già citata dei cappellini di carta) ma intriga assai... soprattutto perchè parte poi da uno dei casi che appassionano gli ufologi di tutto il mondo, e a quanto pare anche i musicisti rock (v. Led Zeppelin, in certe copertine)
Jellybelly 05/10/2006 01:45:37 » Rispondi é perchè io di tematiche non ne ho trovate poi molte, e scrivere più di tanto su di un film che non mi ha lasciato nulla non mi sembrava proprio il caso. Nutrivo grandi aspettative per questo lavoro, perchè shyamala ci sa fare. Però l'infantilismo con cui dipana la matassa, l'assoluto piattume dele trovate, la noia mortale che alla fine pervade le due ore e passa di film nonlasciano veramente spazio ad altre considerazioni. Ovvio, si salva graie al mestiere del regista (indiscutibile) ed alle ottime prove dei due protagonisti, ma per il resto nulla di rimarchevole.
kowalsky 05/10/2006 10:42:29 » Rispondi Beh almeno l'uso delle inquadrature no? Sa girare comunque proprio bene, penso comunque che me lo rivedro' un giorno, anche se è un'occasione mancata (ma avercene così). Cmq riprendo una tua critica a "signs": ok i cappelli di carta erano ridicoli, ma vuoi negare forse il brivido che regala l'apparizione dell'alieno durante la festa dei bambini? E' un pezzo enorme di cinema per capacità tecnica e intuizione cinematografica
cash 05/10/2006 11:14:19 » Rispondi ho passato tutto il tempo, in signs, a dire "noo, non lo fare vedere... non fare sta *******..." e mr. s zac, ti tira fuori l'alieno... un po'come la moglie dell'astronauta.
kowalsky 05/10/2006 11:44:25 » Rispondi In effetti nel finale diventa una stupida copia di "Alien" piuttosto grottesco a dirla tutta... ma quell'immagine lì no, è intoccabile
Satyr 05/10/2006 13:15:40 » Rispondi Personalmente credo che il regista abbia grandi potenzialita',stravedo per pellicole come Il Sesto Senso,Unbreakable e The Village,sono rimasto parzialmente deluso da Lady(anke se il risultato e'piu'che suff.)ma Signs e'indifendibile sotto tutti i punti di vista....
cash 05/10/2006 13:33:12 » Rispondi no dai kow, quegli alieni fanno ridere, dai. eddai, dai.
Jellybelly 05/10/2006 19:16:20 » Rispondi Sulla tecnica di Shyayamalan nessun appunto, ho già scritto che è innegabilmente bravo. Però le trovate con cui risolve lady in the water o signs, visto che parliamo di questi, sono qualcosina più che censurabili. Il problema che sollevo io è di contenuto, non di forma nè di stile.
Potenzialmente lady in the water sarebbe potuto essere carino: l'idea del condominio era buona, e i due protagonisti perfettamente in parte. Quando però mi porti scene come la grotta sotto la piscina, il profeta dei cornflakes, il profeta ebete e gli scimmioni così crudeli da sopprimere la madre dopo essere stati concepiti che prendono a pugni il cagnaccio (peraltro mututato da "La storia infinita") ti bruci tutto. E meriti la stroncatura proprio perchè saresti bravo, mica un Infascelli qualunque.
shineonthepiper 05/10/2006 08:15:10 » Rispondi "lo stesso autore che si autoelegge "profeta"" - ho sempre amato i registi arroganti e chi meglio di questo? più analizzate e più non vi piacerà, ormai la critica snob è diventata pane per i denti di tutti (e non mi riferisco necessariamente a voi). Ascoltare è il segreto.
paul 06/10/2006 14:34:46 » Rispondi beh, allora c'è anche Von Trier