Cleric Preston 7½ / 10 08/11/2006 03:00:18 » Rispondi Due ore e tre quarti scendono nella gola come fosse miele. L'adrenalina ti incolla alla poltrona, le labbra ti si increspano in un volontario sorriso, quello che non ti usciva in un gangster movie dai tempi di "Scarface" o "Il Padrino". Regia pressochè perfetta, superbi Di Caprio e Nicholson (un Damon sotto i suoi standard, ma si fatica quasi a notarlo). La trama intriga, ed intriga eccome. Neppure i soliti e immancabili rompipalle che parlano durante tutto il film proferiscono verbo, tutto tace, tutti attendono muti il prossimo fotogramma della pellicola. Poi, la tragedia, arrivano l'ultimo quarto d'ora. Lo spettatore si ritrova innanzi ad un semi abominio con corpo di Martin Scorsese e testa di Takeshi Kitano. Perchè il finale è degno del pulpissimo e geniale regista nipponico, ma senza averne le basi in comune. L'impressione (già molti lo hanno detto) è quella di una concentrazione di eventi senza senso, con il solo intento di mettere una pezza al film, farlo concludere in un modo o nell'altro.
Quattro morti sono davvero, davvero troppe per dieci minuti di film. Se poi la quarta è quella di un giustiziere solitario che spara addirittura in un corridoio pubblico ad un poliziotto, bè si inizia a sfiorare il ridicolo. Sorvoliamo poi sul secondo infiltrato nella polizia, un signor nessuno (visto una sola volta prima nel film) che si prende la briga di salvare il **** (non si sa come possa essere lì e come possa capire immediatamente la situazione) a uno che poteva benissimo fare da caprio espiatorio per entrambi.
Ma non posso dimenticare quelle due ore e mezza in cui il capolavoro sembrava possibile, così come non si scorda una prestazione come quella di Jack e Leonardo... 7,5