Constantine 8½ / 10 19/11/2006 14:28:50 » Rispondi Devo dire che è stata una vera e propria sorpresa questo nuovo film di Cuaròn, tratto da un libro che non ho avuto modo di leggere, e questo credo abbia influito positivamente sull'impatto che ha avuto perlomeno nel mio caso. La storia è infatti molto cinica, si svolge in un futuro molto prossimo e molto realistico, con i problemi di oggi accentuati ed estremizzati per ricreare un atmosfera di post apocalispse. La regia è ispiratissima ed un ottima sceneggiature ne facilità anche il compito ricreando sequenze con cui difficilmente un regista può liberare la propria vena artistica. Il cast poi si fregia di un ottimo Clive Owen, veramente perfetto nella parte e che sorregge il film per tutta la sua durata immedesimando lo spettatore nelle sue vicessitudini con pochi gesti, un grande Caine è la sua vera spalla assieme alla giovane attrice protagonista, entrambi perfetti, la Moore troppo poco sfruttata è uno dei pochissimi demeriti della pellicola. La colonna sonora ma sopratutto la fotografia mi sono sembrate veramente ben realizzate, la seconda consegna alle studiate inquadrature una malinconica veridicità. Anche il messaggio mi ha convinto ed il perchè lo spiegherò più avanti nello spoiler. Una piccola perla nel trambusto di produzioni del momento che si stanno preparando a sconvolgerci con le raccapriccianti pellicole natalizie.
Il regista, non so se già presente nel libro questa scelta, fa salire a salvatore della ragazza un numero folto e variopinto di personaggi per poi farli cadere e inabbissarsi eticamente, prima i Pesce ( che sono il principale antagonista del governo, che viene messo precedentemente in cattiva luce da Cuaròn, la stessa sorte però tocca agli stessi nel proseguio del film) poi SId, i Militari... tutti condividono lo stesso destino; solo Theo, da buon padre resta ligio alla sua impresa, quella di proteggere la piccola. Il simbolo poi della nave del progetto umano che si chiama domani, è degna chiusura del film che non deve raccontare nient'altro lasciando allo spettatore le proprie conclusioni su ciò che ha visto. Le scene dei militari nella prigione dei profughi quando vedono la bambina, gli inseguimenti, e la londra futuristica mi sembrano veramente iol cavallo di battaglia, perlomeno per questo film, di Cuaròn.
Il destino dell'umanità lo ha nelle sue mani solo una piccola bambina e sua madre, estranee a qualsiasi tipo di organizzazione, perfino Theo ex-attivista, per tutto il film non resta altro che un padre.