ds1hm 9 / 10 12/02/2007 13:59:52 » Rispondi film molto intimo, come tutti quelli che ci parlano della violenza in maniera non gratutita. dalla scelta di rappresentarci nessuno dei protagonisti nella posizione del giusto, in un passato non tanto lontano ed al di la della precisa collocazione geografica, la violenza appare come un elemento liberatorio, l'unico elemento condiviso e desiderato anche da chi osserva, istigato da un montaggio repentino e sconnesso, che finisce per squilibrare la mente e la pazienza. film molto intelligente, che induce lo spettatore ad una inevitabile autocondanna sia per i desideri di cui sopra e sopratutto per essersi trovato chissa quante volte nella vita quotidiana a sussurrare a se stessi le ultime parole del protagonista, nonche di essersi imbevuto di quel cupo e stranamente liberatorio desiderio di violenza, desiderio e bisogno. mi ha fatto ricordare il bellissimo Hana-bi, mentre le immagini della casa piena di cadaveri la volevo far osservare a tutti quei diciottenni invasati di Tarantino e della sua inutile violenza.