PrincipeLinette 8½ / 10 15/04/2007 22:18:56 » Rispondi Un film intelligente, esistenzialisticamente perfetto. Capace di coinvolgere nelle supreme capacità filmiche. Una vicenda reale e vissuta, studiata nella perfetta analisi dell'inquietudine umana. Un richiamo eccellente alle turbolenze psichiche, accompagnate da un uso superbo del richiamo all'intellettualismo di Bukowski. Ferrara presenta un film capace di coinvolgere e tramortire, nello studio della personalità turbata di un uomo al limite tra la vita e la fine. Non solo un film sulla caduta, ma anche una tragedia sulla realtà che viene celata, oscurata perchè scomoda e al di fuori degli schemi. Schemi di vita abnorme e persi nel piacere della fine, dell'autodistruzione, della paura, della redenzione. Una redenzione mai trovata perchè nutrita dal cattivo e dallo strano che vive in lui; in noi! L'immagine non è dell'uomo standard, non del padrone della propria vita, ma è l'immagine dell'uomo perso in sè, smarrito nel labirinto del suo vittimismo e della sua frustrazione. Un malessere insito nell'animo che ripudia la vita ed eccede nell'analisi profonda del truculento, dell'angoscia, del limite. La storia, coinvolge e appassiona, va vissuta non dall'esterno ma dall'interno catapultati nella dimensione che il regista vuole offrire: il malessere, la perdita; appunto il limite.