Pasionaria 7 / 10 25/04/2007 09:52:43 » Rispondi Per niente ideologico, tantomeno politico, il film si incentra sulla storia di Accio e della sua famiglia, relegando le lotte politiche italiane degli anni passati ( dai ‘60 alla fine ’70) come semplice cornice alle vicende. Nonostante l’intento del regista ( è evidente) non sia quello di approfondire un periodo italiano così particolare, nondimeno lo emargina troppo sullo sfondo e i due piani, personale e storico, non sempre riescono a sovrapporsi, ancor meno ad intrecciarsi. Ci sono alcuni vuoti di sceneggiatura che rallentano il film, fanno incespicare la storia, pur bella , dei due fratelli. Si sente la mancanza della coerenza e della linearità presente invece ne “La meglio gioventù”( che però aveva più spazio) , film sceneggiato dagli stessi autori. Manca anche lo sguardo altamente ironico con cui il regista aveva affrontato il mondo della scuola nell’omonimo film.
Detto questo, il film è piacevole e ben diretto, apprezzabile il montaggio che indugia forse un po’ troppo sui primi piani. Il film risalta senza alcun dubbio il talento naturale di un Elio Germano sempre più convincente e conferma la duttilità interpretativa di bravi artisti come la Finocchiaro e Zingaretti. Di nuovo Scamarcio non riesce ad esprimere l’anima del suo personaggio, non trasmette nulla, recita e si vede. Se infine il successo di un film dipende molto dal suo finale, non si resta delusi, la conclusione ( che non è quella del romanzo di Pennacchi) è una scelta di Lucchetti perfettamente riuscita.