wega 10 / 10 06/10/2007 12:57:55 » Rispondi ho letto un pò prima ed io non credo questo sia uno dei più importanti film minori di fellini,anzi secondo me è tra i quattro suoi maggiori.Un capolavoro Straordinario in tutte le sue parti,non lo credo un film neorealista..il tocco di genio qui l'ho visto nella sequenza
Ah, devo rileggerla appena ho tempo. Non sapevo di Scorsese, mi pare comunque che quella ripresa fosse innovativa nel linguaggio cinematografico.
Brundle-fly 29/01/2009 02:26:18 » Rispondi Ma dove cavolo mi vai a postare? Su un commento a caso, "Sacrificio fatale"? A parte questo: non so se ho capito bene la tua domanda. Provo comunque a rispondere ripetendo quanto già scritto nella rece a Truffaut: "I 400 colpi" è PIU' IN LA' rispetto a Fellini/Flaiano, i quali ancora credevano in una qualche forma positiva d'evasione, mentre il francese la nega.
wega 29/01/2009 12:56:53 » Rispondi Ah già perché l' avevi commentato "I Vitelloni"..beh sono andato a cercarti nell' ultimo film commentato..ho capito che intendi, mi ero fermato un po' prima nel senso che i due autori la utilizzano per due messaggi praticamente opposti (che non avevo colto comunque). Io mi ero fermato guarda caso nella semplice scrittura filmica di una carrellata di quel genere, cioè empatia verso Doinel, o verso i Vitelloni ma più che altro dal punto di vista di Moraldo se non sbaglio il nome; è chiaro che poi un autore possa utilizzarla per fini diversi. Quindi ti riferisci al fatto che la carrellata di Truffaut va a fermarsi contro un muro, mentre quella di Fellini se ne va proprio?
wega 29/01/2009 12:59:09 » Rispondi Anzi no quello di Truffaut sì che l' avevo colto come un' evasione negata, ma non ho mai pensato al concetto di evasione con il film di Fellini.
Mauro Lanari 29/01/2009 19:31:14 » Rispondi Bella la tua espressione "sbattere contro un muro". Però Truffaut è pure più drastico: Doinel sbatte a sandwich contro 2 muri. Non può più andare avanti, ma non può più nemmeno tornare indietro. La str0nzata del film è che, essendo largamente autobiografico, allora si lascia interpretare come "spaccato sulla fanciullezza negata, violentata, maltrattata". Invece gli ultimi 5 minuti hanno un valore universale, è l'ammutolimento di chi sente di non avere più chance, e questo indipendentemente dall'età. Il capolavoro assoluto sarebbe stato se il protagonista avesse avuto una connotazione anagrafica insignificante, tipo, che so, il Léaud de "La camera verde". Flaiano e Fellini sono altrettanto autobiografici: davvero se ne sono fuggiti dai rispettivi paesotti provinciali per traslocare come Moraldo nell'Urbe. Il disincanto però è stato brutale, e ne è uscito fuori "La dolce vita". Ecco perché ho scritto: "trittico mancato". Infatti, perché non hanno proseguito, sia nella vita che nella trasposizione artistica, rinnegando il miraggio metropolitano? Mi viene in mente Leopardi: ha cercato fortuna altrove, poi se n'è tornato nel suo natio borgo selvaggio descrivendosi come "La ginestra", un fiore nel deserto, ma allo stesso tempo anche un fiore DEL deserto. Ossia: volente o nolente, frutto di quell'ambiente natale così odiato. Oi, grazie della bella chiacchierata. Sul forum cose così inciterebbero alla lapidazione.
wega 29/01/2009 20:06:01 » Rispondi Ma và, poi mi capita di dirlo ogni tanto che el Lanari trovo sia il più disponibile del sito, mamma oh c'è qualcuno che non risponde nemmeno se...Truffaut lo conosco poco ma ancora meno Leopardi (zero). Però parlavi di trittico, quindi l' altro film qual'è?
Mauro Lanari 29/01/2009 23:35:55 » Rispondi "Trittico mancato"=>il terzo film, quello del ricredersi sull'efficacia della fuga/evasione, non l'hanno mai fatto, perché ancor prima davvero non sono mai più rientrati in provincia.
Mauro Lanari 29/01/2009 23:45:12 » Rispondi Viceversa, sul tragitto andata & ritorno di Leopardi: http://it.wikipedia.org/wiki/Giacomo_Leopardi#Il_soggiorno_a_Roma_e_il_ritorno_a_Recanati
wega 30/01/2009 10:00:36 » Rispondi Sì avevo capito cosa intendi per trittico mancato, ma il dittico allora qual' è? "I Vitelloni" e ?
Mauro Lanari 30/01/2009 13:17:07 » Rispondi E "La dolce vita", l'approdo a una Salvezza rivelatasi solo un inganno.
wega 31/01/2009 11:24:13 » Rispondi Lo so sono un Diesel, però mi sono fermato ad un certo punto con "I Vitelloni", figurati per "La Dolce Vita"..non capivo il dittico quale fosse dal tuo punto di vista.
wega 31/01/2009 11:19:27 » Rispondi Adesso ci sono, anche se de "La Dolce Vita" (al quale diedi 6,5) mi ricordo appena 2-3 scene, soprattutto l' ultima immagine di Mas*****nni che "non coglie" e sembra dire "è andata così", anzi veramente sembra dire un sacco di cose con quell' espressione, non so perché ma mi mette i brividi ogni volta che ci penso, anche adesso. Ma quindi intendi "La Dolce vita" il film di intermezzo - nella città dopo la partenza dalla provincia - e avresti voluto un' altra partenza come conclusione, o che?
Brundle-fly 31/01/2009 14:20:28 » Rispondi Sì, mi sarei aspettato un leopardiano film sul ritorno alle origini, come ha scritto lo stesso Flaiano e come ho riportato in fondo al mio commento. Vai, Diesel (l'attore?), che ci sei arrivato.
wega 31/01/2009 21:35:26 » Rispondi Ah dopo che è morto per salvare Ryan, è decisamente il mio eroe...
Brundle-fly 02/02/2009 03:10:18 » Rispondi A me invece è piaciuto in "Pitch Black", eccellente B-movie, una tanto riconosciuto anche dal Mere.
wega 02/02/2009 12:23:06 » Rispondi Mai visto "Pitch Black", però ogni volta che lo vedo su un scaffale mi salta in testa la Ely con "Pitch Black fa schifo!". Diesel oltre con Spielberg l' ho visto solo con la macchina da 10 secondi, e mezza sequenza con Asia Argento prima di cambiare canale al volo. Oh ma tu che pensi di Slash come chitarrista? Non ti piacevano i G'N R?
Jellybelly 02/02/2009 20:33:52 » Rispondi Mauro, aggiorna le volte in cui siamo d'accordo su qualcosa: Pitch Black è delizioso, concordo.