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IL NASCONDIGLIO regia di Pupi Avati

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Invia una mail all'autore del commento Zazzauser     7 / 10  05/12/2007 21:54:31Nuova risposta dalla tua ultima visita » Rispondi
Sono rimasto piacevolmente impressionato perchè quest'anno Avati ha deciso di abbandonare molti degli stilemi già usati ed abusati dell'horror italiano dei tempi passati, anche se con qualche eccezione - l'ingombrante presenza dei preti e degli uomini di chiesa, la presenza di una casa "stregata", l'utilizzo di attori ed ambientazioni americane o comunque straniere (ed in questo prende direttamente da Argento) - di cui però Avati intelligentemente non abusa, quasi ricordando a sé stesso di non poter giocare il proprio film su questi elementi obsoleti e non più adatti al pubblico di oggi, ma concedendosi con essi semplici e puri omaggi a La casa dalle finestre che ridono. Ed in questo senso i confronti con l'Argento de La terza madre sono inevitabili: entrambi hanno voluto, dopo molto tempo, ritornare alle origini, al tipo di film che li hanno resi famosi ed apprezzati, ma mentre il maestro si è incancrenito a voler scrivere il terzo capitolo di una trilogia vecchia di 30 anni (mantenendo giocoforza trama e caratteristiche uguali) con un risultato evidentemente scandaloso, il versatile e saggio Avati ha scelto di abbandonare l'horror per concentrarsi su un mistery-thriller con sporadici sforamenti nell'horror, riuscendo a sfornare un film ponderato ed equilibrato, mai ridondante in nessun campo e piacevole da seguire (come un giallo che si rispetti), con ottima regia e fotografia ed un forte tema drammatico di base molto apprezzabile.
La Morante si è forse trovata sulle spalle troppo lavoro perchè il film gira esclusivamente su di lei ma non se la cava malissimo ed in definitiva Il nascondiglio è un film convincente, ben girato e finalmente privo degli eccessi caratteristici di molti film italiani degli ultimi anni.