ULTRAVIOLENCE78 8½ / 10 19/01/2008 15:42:41 » Rispondi Prima parte incentrata sull' addestramento delle reclute e sul processo di alienazione mentale delle stesse, i cui effetti più deteriori si manifestano nell'allievo "Palla di lardo". Gli pseudonimi affibiati ai singoli aspiranti marines, la personalizzazione dei fucili utilizzati da ciascuno di questi, simboleggiano la perdita della precedente identità, cui si sostituisce quella nuova correlata al nuovo contesto, l'esercito, in cui il compagno più fidato è rappresentato dall'arma data in dotazione. Seconda parte ambientata nel fronte, dove si manifestano gli effetti della follia distruttrice ingenerata nei marines, che culmina nella assurda rappresaglia finale che vedrà coinvolti gli stessi marines contro un unico cecchino che si rivelerà essere, incredibilmente, una donna. A narrare la spirale di follia, dall'addestramento fino alla realtà del campo di battaglia, è la figura di Joker: personaggio colto, intimamente pacifico ma conscio della impossibilità di sottrarsi alla ferocia, alla rabbia e alla violenza che sono connaturati nel genere umano, così come è emblematicamente rappresentato dal distintivo di pace che porta sul petto e dall'elmetto sul quale campeggia la scritta "borno to kill". Ma l'esempio più eclatante di questo dualismo è il personaggio di "Palla di lardo": questi, alla stessa stregua del Jack Torrance di "Shining" (e il suo sguardo prima di suicidarsi richiama in maniera impressionante quello di Nicholson in preda alla follia) testimonia chiaramente come anche l'uomo esteriormente più docile e indifeso serba in sè un potenziale di violenza pronto a divampare in determinate circostanze e condizioni.