metalelf0 8 / 10 28/02/2008 23:17:33 » Rispondi Per prima cosa, amici lettori, questo film vuole far riflettere: il mostro come metafora dell'11 settembre è lapalissiano. E proprio all'11 settembre si ricongiunge in toto questo film: il terrore dei civili si unisce allo scoramento dei militari, che inermi come loro assistono alla tragedia; le notizie giungono convulse ai notiziari, che non riescono a spiegare ciò che sta accadendo. Nel fuggi fuggi generale la storia di questo gruppo di ragazzi si estranea e finisce sulla pellicola: una goccia nell'oceano, un frammento di disastro, immortalato con una telecamera amatoriale, così drammaticamente vicina alla cieca paura dei nostri. E così come l'11 settembre, il finale rimane in sospeso: dal punto di vista dei ragazzi, non ha importanza sapere se il mostro arriva da Marte o dal sottosuolo, in quanto sono _loro_ i protagonisti. Così come per chi fuggiva tra le strade di New York, in quel drammatico 11 settembre, aveva poca importanza chi avesse lanciato quegli aerei. Quella, è un'altra storia, per un altro film "ai piani alti". Quaggiù è solo terrore e parapiglia. Ma che parapiglia!