wega 10 / 10 08/04/2008 00:22:23 » Rispondi Questo film di Losey è un capolavoro assoluto, che autore questo regista. Si tratta di un seducente gioco, eterosessuale o omosessuale non si capisce, di scambio dei ruoli sociali e privati, una pellicola di una raffinatezza rara con dei continui, erotici movimenti di macchina ma che non scadono mai nell'esercizio stilistico. Vanta di una sceneggiatura perfetta che non ci fa quasi accorgere dello scambio, pochi sono i film che ti trasmettono queste sensazioni così genuine e viscerali, una pellicola che incute ansia, tensione come nei migliori thriller ed horror, in una trama che a conti fatti non succede mai nulla di così pericoloso. Se a "Rashomon" spetta il primato della pioggia più bella di tutti i tempi, a "Il servo" spetta senz'altro quello della caduta di neve, una fotografia impossibile da descrivere, lo dico spesso ma questa rientra per davvero tra i cinque B/N migliori di sempre, interni barocchi per sfociare nel climax enfatizzato dal taglio espressionista che caratterizza tutti gli ultimi 20 minuti di pellicola, dove gli umiliati saranno gli umiliatori e viceversa. Losey non spreca un foglio dello script, tanti sono gli elementi a disposizione, gioca con i silenzi, con gli sguardi, con gli squilli del telefono, il lavandino che gocciola, spesso servo e padrone sono vestiti così in maniera similare da distinguerli per il colore dei capelli. Ottima e fondamentale interpretazione di Bogarde nell'ambiguo maggiordomo, splendida e sensualissima Sarah Miles nella parte della pedina decisiva ai fini del gioco.
Consiglio a tutti di visionare la pellicola senza intermezzi, si rischia di spezzare l'atmosfera che si crea, quindi non fate come me la prima volta, la cicca fumatevela subito prima se dovete.
wega 08/04/2008 09:26:58 » Rispondi Intelligentissimo lo spoiler, vanifica la funzione ed il contenuto dello spoiler stesso. E' da leggere per chi non ha visto il film, almeno ho la scusante che stavo andando a dormire.
wega 15/11/2008 19:49:25 » Rispondi Di completamente Barocca invece, c' è la regia di questo film, che non notai a quel tempo, ma di chiaro stampo Welles. Virtuosismi già citati che sono del tutto compatibili ai movimenti di Orson, il grandangolo per tutte le riprese del film, e la fotografia contrastata, in maniera particolare nel finale, ma presente fin dall' inizio. Insomma il Barocco di Welles, assolutamente congeniale per l' ambiguità di questo mondo rappresentato da Losey. Confermo il 10, è un capolavoro.