Terry Malloy 9 / 10 03/05/2008 16:48:43 » Rispondi Ci sono film che posseggono nella loro essenza un concetto; il concetto è la cosa più importante; tutto si esaurisce nel concetto; un concetto può essere pluripartito, ovvero può stimolare varie riflessioni perchè riconducibili a tematiche diverse, ma ugualmente pesanti nell'economia teorica del prodotto. In sè Detour è un film normale, ma sviluppando un concetto filosofico/esistenziale ne racchiude uno profondissimo, uno metacinematografico, ecco spiegato il senso di un' affermazione veritiera come "il film che ha ispirato maggiormente David Lynch". Nessuno come Lynch infatti è riuscito a intrecciare una trama concettuale così profonda e conforme in ogni film, una trama esistenziale, ma fortemente ancorata al mezzo cinematografico, forse l'unico vero filosofo del Cinema. Ma molto nasce da Detour. Il viaggio "sfortunato" del giovane Al è una parabola discendente che di casuale ha ben poco; la strana Morte di Heskell sembra essere l'unica forma di incrinazione del concetto di responsabilità del nostro destino (atavicamente insito nella nostra cultura)- ma sorge un dubbio: cosa sarebbe successo se? il ragazzo alla vista dell'orrido, salta alla conclusione peggiore, quella di impossibilità di assoluzione, rivelando in verità meno ingenuità di quanto il suo aspetto lasci intendere. Dunque se la morte è casualmente principiatrice di un'ondata di sfortunati eventi, il ragazzo sicuramente ne dà la svolta meno comoda. Siamo sicuri veramente che è il mondo a essere cinico e cattivo o ad esserlo è solo la nostra interpretazione di esso? Come si spiega altrimenti la continua acredina fra lui e la ben poco reale figura di Vera? Un passo indietro: è ovvio che la morte di Eskell (la cui naturalità è peraltro facilmente dimostrabile) non è opera di Al, ma il ragazzo si convince di avere una percentuale di responsabilità nella sua Morte e acconsente a continuare il viaggio con una creatura che rappresenta il suo senso di colpevolezza. è chiaro che non mancano elementi di incongruenza nel film come l'effettiva possibilità che la ragazza potesse denunciare Al, o comunque il fatto che si sia trovata kilometri più avanti di dove Eskell l'aveva scaricata. e forse è proprio questa la chiave del film, l'intervento di una quarta dimensione e di un mezzo particolare: Il Tempo e il Cinema. ed è un caso che la meta da raggiungere sia la ragazza a HOLLYWOOD? e che il film sia un B-Movie riuscitissimo in barba a tutte le più grandi produzioni della dreams factory americana? riflettete gente...
wega 12/09/2008 20:54:05 » Rispondi Ma il metacinema non è il Cinema che ha che fare con il metafisico, è il film nel film, il film che racconta le fasi di realizzazione di una pellicola, il Cinema citazionistico. Non c'è niente di metacinematografico in "Detour", a contrario di "Inland Empire".
Terry Malloy 13/09/2008 10:54:40 » Rispondi caro wega comprendo che tu non possa sopportarmi anche se comunque trovo futile un interessamento così morboso per la mia persona virtuale e non ne conosco le ragioni anzi non le ricordo. però saresti pregato di non rompere più i ********.
Terry Malloy 13/09/2008 10:58:59 » Rispondi anche perchè non trovo in questo commento nulla di sbagliato. solo interpretazioni e ovviamente una critica fatta da te non la considero nemmeno giacchè ispirata a una (non sbaglio vero?) volontà di ingiustificata predominanza in qualità di critica cinematografica, campo stupendo in cui litigare mi sembra inappropriato. in sincerità, non sono un cretino, non giocare a cane gatto con me. ho una vita sociale e come puoi aver notato su fs non ci passo che il tempo necessario per le mie necessità, di certo non ho voglia di perdere tempo con un rompipalle come te.
wega 13/09/2008 16:02:39 » Rispondi Ma no, tranquillo, nulla di morboso per carità, chi ti caga più di una volta bimestralmente, e non ho notato quanto tempo passi in fs soprattutto. D'altro canto, e di nuovo, sei tu ad appropriarti ingiustificatamente, di una capacità critica e quant'altro superiore, dal momento in cui credi non ne valga nemmeno la pena perderci del tempo. Ma volevo solo chiederti perchè magari ho solo interpretato male le tue parole, per ovvie mie lacune, ma "Detour" lo inseriresti tra i metafilm? Che cosa intendi tu per concetto metacinematografico? In che modo sarebbe metacinematografia una trama esistenziale fortemente ancorata al mezzo cinematografico?
wega 13/09/2008 16:08:07 » Rispondi Perchè sì, lo sarebbe, nel caso di "8 1/2", "I.E.", ma in questo film? E' proprio per sapere, sono sicuro di essere io personalmente a non arrivarci.
Terry Malloy 13/09/2008 20:33:07 » Rispondi allora sono onorato che leggi quasi tutti i miei commenti, dato che in tutti i i miei commenti c'è una tua critica.
Hai sbagliato a leggere, "Detour" non è metacinema, IE lo è e IE si rifà a Detour.
wega 14/09/2008 09:29:26 » Rispondi Ma va non critico tutti i tuoi commenti. Ma l' hai scritto tu che "Detour" racchiude un concetto profondo, metacinematografico. Rispondendo alla domanda retorica un pò più in su, non è affatto vero, io scrivo ciò che imparo un pò alla volta, e non ho alcuna vergogna a chiedere esplicitamente(e nemmeno per PM), parti di film che non ho capito, e succede spesso anche tra l'altro. Ok dai, spero un giorno andremo un pò più d' accordo. Ti auguro una buona Domenica.