fio81 5½ / 10 26/05/2008 18:46:59 » Rispondi Dopo aver guardato il film la domanda obbligata è: ma non era meglio ricordate il mito di un personaggio, entrato nella storia del cinema, finalmente ricongiunto con il padre, dopo aver avrei intrapreso la sua impresa più ardua riuscendo a trovare uno di quegli oggetti mitologici che è, probabilmente, al primo posto nel desiderio di scoperta di un archeologo? Probabilmente Spielberg ha detto no, o non si è nemmeno posto la domanda, e ha ricontattato Harrison Ford per una bella rimpatriata e lo ha convinto a rimettersi il cappello e riallarcirsi la frusta alla cintura. Il risultato è una storia tutto pepe dove il protagonista tira fiato solo per 10-15 minuti in tutto il film, tra azione, ricerche e scoperte, rivelazioni, salvataggi e chi più ne ha più ne metta.
Spie del KGB su suolo americano, matti assassini nascosti nei cimiteri (neanche più nei campi santi si trova più un pò di pace), inseguimenti nella foresta, indios selvaggi e formiche rosse giganti, che a me hanno ricordato tanto gli scarabei egizi de "La Mummia", simpatici e schifidi animaletti che ti fanno fare sempre la più orribile delle fini...
D'altronde sembra che il motto della produzione sià: facciamogli fare tutto l'impossibile.
Anche se sopravvivere ad un'esposione atomica grazie a un frigorifero piombato mi sembra assolutamente troppo...
Insomma, facciamo fare all'eroe la sua impresa più indimenticabile e complicata, facciamolo terminare in bellezza, un bel finale col botto (ma perchè? Indiana Jones è già una leggenda, che bisogno c'è?).
E fu così che saltarono fuori gli alieni... Io non capisco perchè gli americani quando vogliono stupire la gente tirano fuori gli alieni. E meno ancora capisco il perchè quando l'uomo arriva a scoprirli, a raggiungere finalmente i loro presunti portatori di conoscenza, i loro antichi maestri, li riescono a beccare proprio per l'ultimo saluto: "Oh, che bello! Finalmente sei arrivato, ce ne hai messo di tempo. Ah, ma guarda che ore sono... si è proprio fatto tardi... mi sa che devo proprio andare, ciò già il disco volante con il motore acceso... se arrivavi 10 minuti più tardi mi sà che non ci si vedeva neanche... Beh, ciao, ci si vede, magari torno tra qualche millennio" e via, nell'oscurità dello spazio... O meglio nello "SPAZIO TRA GLI SPAZI"... Una battuta che quando la senti ti aspetti un "Ohhhh! Niente popo di meno che", ma che nella realtà il tizio nella fila davanti a te salta fuori con la frase "Miii, che *******ta!". E poi ci si stupisce che Sean Connery abbia rifiutato una parte nel film dopo aver letto il copione...
Vabbè dai, storia a parte abbiamo un Indiana Jones che ce la mette tutta per non deludere tutti i suoi fans e una Cate Blanchett che tira fuori sicuramente l'antagonista più ardio con cui il protagonista abbia mai dovuto scontrarsi, un cattivo crudele quanto intelligente, che, a differenza di quelli già incontrati rischia in prima persona non riducendosi a far fare il lavoro sporco ai suoi uomini. Poi ce sta il ragazzino... ma lasciamo stare che è meglio.
Preferisco illudermi che quella scena finale dove il cappello finisce ai piedi del figlio, e che prima di indossarlo gli viene tolto dalle mani dal padre significhi che di Indiana Jones ne esisterà uno solo, invece di pensare che sia una specie di passaggio di consegne.
In ogni caso, sempre che uno apprezzi la storia (ben inteso), il film risulta anche piacevole, nonostante sia nettamente inferiore ai precedenti.
Wally 26/05/2008 21:49:32 » Rispondi Hai pienamente ragione... ho dato 7 solo perchè voglio bene a Indy... Shia Labeouf mi piace ma se prende lui le parti di Harry sarà la volta buona che non lo guardo più...
bussisotto 27/05/2008 08:25:15 » Rispondi Anche io avrei preferito che il terzo episodio fosse l'ultimo...certo, Spielberg è un signor regista e la troupe è all'altezza, ma la magia è andata perduta!