wega 8 / 10 14/10/2008 15:52:31 » Rispondi "In a lonely place", il posto in solitudine che il personaggio di Bogart si accinge a raggiungere, forse per il resto della sua vita, in questa triste conclusione che rappresenta il finale del film. Come Billy Wilder in "Viale del tramonto" è uno sceneggiatore in crisi, Dixon Steele, il protagonista della storia, e come nel noir di Wilder, è sempre Hollywood stessa l' altra protagonista, un metafilm pure questo di Ray azzardo a dire. E' un dramma sulla creatività plasmata dagli studios, e un dramma di una storia d' amore dalle fortissimi caratterizzazioni psicologiche dei protagonisti, instabile e violento Dixen, di lei, contraddittorio perchè deleterio, è il modo di amare quest' uomo, nocivo e pericoloso per lei stessa senza dubbio. Dixon cercherà di scrivere una nuova sceneggiatura tratta da un romanzo che vuole stravolgere, la cosa speciale per il film, è che il film stesso è uno stravolgimento di un romanzo già esistente. Io sono dell' idea che questa pellicola sia ancora da annoverarsi tra i classici del noir, perchè come "Una pallottola per Roy" rappresenta quella linea di demarcazione del genere, in questo caso non tra gang e noir, ma tra noir e poliziesco; non proprio ancora poliziesco del tutto, ma dalla classica spirale psicologica dei protagonisti. Totalmente diversa dagli arcetipi del filone stesso, lo definirei un noir abbastanza fuori dagli schemi. Grandi interpretazioni di Bogart e di Gloria Grahame, e un finale eccezionale per suspense. Ottima la fotografia, dalle tinte fosche solo in precisi punti, non sono ancora riuscito ad individuare tuttavia, le doti registiche, in generale, di questo autore, considerando il fatto di aver visto solo suoi capolavori, e non essere riuscito a considerarne tali manco uno.