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pompiere 
5 / 10 03/12/2008 09:52:24 » Rispondi"The village" è un film trascurabile anche se apparentemente impegnato.
Shyamalan (molto apprezzabile la sua regia) si impegna per farci comprendere dove siamo arrivati e dove non possiamo più ritornare: le nostre virtù si sono dissolute, è necessaria la ricerca di un mondo discorde (ecco l'invenzione di un tempo, il 1897, lontano da quello attuale simboleggiato dal macchinone accessoriato del Ranger), fatto di parole sagge e di superstizioni (riecheggiano, anche troppo, "le creature innominabili", "il colore del male", "il fiume immondo"...).
Quello di Covington è un piccolo universo, abilmente fotografato da toni cromatici che vanno dal verde al marrone, dal giallo (poco) al grigio.
Quest'ultimi, purtroppo, sono anche i colori sbiaditi della storia, il punto debole del film.
Nella pellicola si susseguono senza sosta dialoghi banali, poco credibili, a volte imbarazzanti.
Praticamente si riduce tutto a un "moscacieca" (la Bryce Dallas Howard che corre a perdifiato, come una maratoneta attraverso i boschi, è ai limiti del grottesco) per arrivare in città, fare shopping (ma forse è una parola vietata a Covington) e tornare a casa dal gruppo di esaltati per ritirare il premio dell'Amore.
Se questo è il prezzo da pagare per riscoprire certe qualità, mi compro un appartamento nel centro di New York...
WhiteTiger 03/12/2008 10:11:38 » RispondiMa c'eri alla proiezione del film o eri alla Talpa con le labbra anodizzate della Barale?!?!?!
...a parte che le "virtù" non "si sono dissolute" ma "dissolte"...
Che è la ricerca di un mondo discorde????
Nemmeno spendo tempo a puntualizzare sulle distorsioni che hai fatto.
L'unica cosa su cui ti do ragione è che la sceneggiatura non sia poi così forte, ovvero con un pò di intuito la "gabbola" dei finti mostri per mantenere "l'ordine delle cose" si poteva indovinare.
Per il resto ti rimando alla mia recensione.
