heartbreaker 8½ / 10 26/03/2009 22:15:11 » Rispondi Semplicemente divino. Non so, non riesco a immaginare come Clint Eastwood arrivato a ottant'anni, riesca ancora a stupire il suo pubblico con un film del genre. Invece di stare a casa a godersi la pensione Clint ci regala Gran Torino, una favola moderna, una favola contro il razzismo, una favola sulla redenzione, sull'accettare i "diversi" anche se poi diversi non sono tanto.
E ancora, una favola sulla religione, sulla Vita e sulla Morte.
Clint Eastwood è maestoso: ritaglia battute perfette, riesce a far sorridere con alcune "sparate" assolutamente memorabili, riesce a far paura con il suo sguardo cagnesco, riesce a far commuovere con i suoi occhi di ghiaccio e soprattutto riesce ad essere credibile nel ruolo del duro alla sua età.
Un film che non puoi far restare indifferenti, vuoi per l'ottima interpretazione di Clint, vuoi per l'ottima sceneggiatura, vuoi per la morale di fondo del film...
La confessione finale al bambino chiuso in casa è il testamento dell'opera di Clint Eastwood, un maestro, un Mito, una Leggenda del cinema di ieri e di oggi.