Tetaiao 8 / 10 30/05/2009 16:31:45 » Rispondi Mi precipito in sala senza nemmeno un fragile tentativo di arginare la mia morbosa dipendenza da Stieg Larsson e tutte le sue creature, dirette o indirette. Uomini che odiano le donne ha un intreccio coinvolgente e personaggi che, pur ripescando nei luoghi comuni più arcani della narrazione, vengono abilmente reinterpretati. La pellicola sembra in questo caso un passaggio ovvio e scontato e proprio per questo altamente a rischio di banalità. Lisbeth Salander, invece, è lei, anche se il molosso che porta al collo nelle prime scene si perde già nelle successive, lasciandola struccata e inanellata in espressioni e gesti leggermente più umani e meno intriganti di come il nostro Stieg ci aveva fatto credere. L’intrigante Bloomkvist ha un carisma notevole che sorregge il suo fascino nonostante l’assenza di qualche scena erotica sottratta al libro ed in più ci insegna finalmente come si pronuncia il suo cognome... Nei 153 minuti di proiezione questo debordo temporale di mezz’ora, rispetto alle canoniche due ore, non lascia spazio a quel senso di eccesso di zelo narrativo che le ultime cento pagine del libro mi hanno trasmesso. Qualche anticipazione di troppo rispetto al secondo romanzo mi lascia però perplessa: il personaggio di Lisbeth si spoglia pian piano non solo del trucco, ma anche del suo mistero e il perché questa ragazza giochi col fuoco viene “bruciato” in una scena un po’ precoce.