wega 7½ / 10 10/08/2009 19:39:27 » Rispondi Grandissima fotografia di un Sven Nykvist al servizio di Bergman che - come Dreyer - era costretto a sfruttare al meglio le pochissime ore di luce a disposizione dell' inverno scandinavo. Prendendo spunto da "Il Diario di un Curato di Campagna" di Bresson, il regista continua la presunta trilogia (per nulla confermata da Bergman) sul silenzio di D.io, che qui, come nel precedente "Come in uno Specchio", è, per il pastore Tomas, rappresentato dall' Amore. Tomas fallisce (Von Sydow) come il curato francese, ma il finale sembra gettare una nuova luce, che è stata funzionale alla storia per tutto il film. Fastidioso tanto è eccellente lo scavo psicologico, soprattutto per il personaggio interpretato dalla Thulin.