wallace'89 8 / 10 26/01/2010 18:01:11 » Rispondi E al terzo film Jason Reitman firma la sua opera migliore e si riconferma un dotato cineasta provvisto di uno sguardo interessante e attento alla contemporaneità. Lo scarto con i precedenti film non è comunque così netto (non chiamatelo capolavoro nè vuole esserlo) ma la sensazione è che abbia trovato con questo film il tono più adatto e sobrio per comunicare più sentitamente una certa esigenza espressiva, pur con le consuete dosi di leggerezza che rendono il film sì ammiccante (George Clooney come Cary Grant pur già visto è comunque una carta vincente e rivela anche sfumature inedite) ma soprattutto piacevole, evitando il rischio di apparire (seppur avrebbe potuto essere indicato per tematiche simili) freddo e distante con i personaggi o troppo estranei al pubblico. Ed è in questo campo che il regista sa muoversi bene,e la sceneggiatura cesella diversi scambi di battute efficaci, pretendere qualcosa di diverso sarebbe un approccio sbagliato, ma comunque non vengono mai meno le riflessioni di cui è intriso,senza falsarle, che sono la ragione fondante della pellicola, che acquista peso per il fatto di essere uscita al momento giusto. Ha comunque qualche calo e sembra virare pericolosamente sul prefinale ma poi si conclude adeguatamente, lasciando come negli altri suoi film non una sola via interpretativa. Molto brave anche le due co-protagoniste.