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SCHINDLER'S LIST regia di Steven Spielberg

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elio91     10 / 10  03/02/2010 15:08:46 » Rispondi
Probabilmente l'unico capolavoro di Spielberg,regista bravissimo ma che è sempre stato un furbacchione.
In questo caso mette da parte la voglia di far soldi,anche perché l'argomento da trattare,difficilissimo,comunque assicura visibilità. Considero,infatti,Schindler's list come il film più sincero ed emozionante del regista,che finalmente ci dà sfoggio di tutta la sua bravura tecnica grazie ad una magnifica storia (vera) e senza la presunzione di voler narrare una storia con la convinzione che si sia svolta ESATTAMENTE così.
Difatti il film,per quanto realistico,più volte esce fuori dalla realtà per mostrarci il film per ciò che è: esempi eclatanti sono la famosa bambina dal cappottino rosso e il meraviglioso finale in cui la finzione cinematografica viene palesata,ma non la finzione del'argomento trattato.
Non voglio fare paragoni riguardo film sulla Shoà,così dirò solo che se il film di Spielberg analizza a fondo l'animo degli uomini e la loro bestialità,per vedere un trattato ancora più freddo e "vero"sulla Shoà è meglio vedersi Il pianista di Polanski,lui che questa storia di Schindler al tempo si rifiutò di dirigerla peché "troppo personale".
Lo stesso Spielberg,di origini ebree,vuole dire la sua sull'argomento e lo fa in maniera convincente.
Ci sono i momenti retorici alla Spielberg,inutile negarlo,ma per una volta non fanno male al film.

Schindler's list non tratta solo dello sterminio degli ebrei,ma allarga le sue riflessioni anche sull'animo umano,sulla scelta. Meravigliose le parole simbolo del film: "Colui che salva una sola vita salva il mondo intero", frase che viene ripresa dal Talmud babilonese.
Analoge e diverse (e diverse per pochissimo per quanto non possa sembrare) sono le figure di Schindler e Amon Göth,il macellaio nazista. Entrambi si assomigliano sotto molti punti di vista,ma per quanto ci provi Göth non riesce a cambiare la sua natura,ne è un esempio una delle scene più famose dell'opera.

Meravigliosa sia la scelta del bianco e nero, sia la fotografia di Janusz Kaminski.
Le musiche di Williams sono eccezionali. Peccato che di lui l'academy si ricordi spesso (giustamente) e di Morricone si dimentichino sempre.

Bravissimi gli attori,specie il trittico Neeson,Kingsley e Fiennes.
In questo caso la monoespresività del bravissimo Fiennes gioca a suo favore e dà vita ad un personaggio magnificamente inquietante e mostruoso. E pensare che Göth era,se possibile,un mostro anche peggiore di come viene dipinto nel film,veramente un macellaio inumano.

L'unico capolavoro di Spielberg che quando decide di fare il regista serio può regalarci gemme come questa.