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IL SIGNORE DEGLI ANELLI: LE DUE TORRI regia di Peter Jackson

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Invia una mail all'autore del commento Ash Nazg     10 / 10  24/01/2003 11:45:59 » Rispondi
Definire questo film un’americanata è ******* e se poi viene detto da fan(atici?) di Tolkien suona ancora più assurdo. E' assurdo perchè il libro presenta la stessa grandiosità di eventi e di situazioni, la stessa profonda morale e gli stessi ideali del libro (ma perché continuare questo paragone senza senso?). Cosa intendete allora esattamente per americanata? Uno sfoggio eccessivo di effetti speciali e di tecniche all'avanguardia? Nel film di scene ricreate in CG ce ne sono moltissime, ma d'altronde quali erano le alternative? Nessuna, di certo. Qualcuno ha detto che Tolkien non avrebbe apprezzato questo impiego di tecnologie, ma io non lo credo affatto. Nel giudicare questo film si sta scadendo nel bigottismo più ottuso, nella totale chiusura mentale nel non voler vedere alternative (davvero minime, poi) a ciò che JRR ha scritto. Le battaglie di forte impatto nel libro ci sono eccome e dal regista non sono state affatto dilatate all’inverosimile (altra opinione comune). Se questo si chiama americanata allora vuol dire che il libro stesso lo è. Qualcuno se l’è presa con le invenzioni del regista, vi faccio degli esempi: gli orchetti fanno esplodere le mura davanti al trombatorrione, Gandalf sembra esorcizzare Theoden, gli abitanti di Edoras in viaggio vengono assaliti dagli Warg, Aragorn lancia occhiatine tenere a Eowyn. Siete adirati per queste libertà, queste scelte inverosimili? Beh allora rileggetevi il libro e ne riparleremo. Forse per voi sarà uno shock scoprire che Tolkien aveva già parlato, e dettagliatamente, sia del fuoco di Orthanc, sia della lotta tra Gandalf e il male instauratosi nel palazzo dorato di Theoden, sia del rapporto contrastato tra Eowyn e Aragorn, sia di orchetti a cavallo di lupi che assolgono l’avanscoperta dell’esercito dei Rohirrim. E questi sono solo piccoli esempi. E torniamo allo spauracchio dell’americanata: il film è eccessivamente moraleggiante? Troppo patetico (ma la gente non sa proprio che dire)? Beh Tolkien lo è molto di più. Secondo me, poi, scene come quella di Arwen davanti alla tomba di Aragorn, o quella di Sam scoraggiato che incita il suo caro padron Frodo ad avere coraggio e combattere per ciò che di buono c’è nel mondo, beh questa secondo me è poesia. Americanata? Beh, con tutto il rispetto, non avete capito niente.
Posso capire che il film non sia piaciuto, anzi è perfettamente legittimo, ma per favore prima di criticare documentatevi e soppesate ogni giudizio e, soprattutto, ogni offesa.
Definire Jackson poi incapace e superficiale nello svolgere trama e personaggi è vergognoso. Bastano 5 minuti dello speciale sul backstage della compagnia dell’anello e vi renderete conto della pazienza, dell’amore, della cura, del tempo che Jackson e i suoi hanno dedicato a un’opera che hanno amato davvero. E si vede.
Una parola, infine, sui personaggi. Come potete pretendere che un Faramir che compare si e no per 10 minuti vi venga spiattellato e analizzato nella sua complessità e nella sua interezza? Vi sembra troppo diverso dal libro? Non ne sarei troppo sicuro. E’ emerso un suo lato dell’animo succube della voglia di compiacere il padre, ma è mia opinione che nel ritorno del re ci sarà tempo per svolgere e approfondire il suo dramma psicologico conteso tra l’onore, la lealtà e le aspettative del padre che troppo spesso ha deluso. Beh se Faramir apparirà in questo modo nel terzo film non potrò certo gridare per accusare il regista di discontinuità e incongruenza. Tutto qui. Qualsiasi critica alle mie parole è ben accetta.