kowalsky 7½ / 10 13/09/2010 13:55:20 » Rispondi Ci ho pensato a lungo e alla fine mi trovo costretto a valutare l'implosione emotiva del nuovo Anorofsky non senza riserve. La mise in scene di questo "Scarpette rosse in acido", come è stato definito da più parti, è immensa, lascia letteralmente senza fiato ma a onor del vero aleggia da più parti l'ombra del manierismo. Per questo approvo in parte il giudizio severo della critica nostrana, quando fa riferimento a un film (un regista?) che cerca "applausi a scena aperta". Fin troppo espliciti i rimandi a Polansky ("L'inquilino del terzo piano") e forse troppo forzato il rapporto tra l'ambiguo istruttore e la sua Musa. Resta comunque una grande lezione di regia di un autore che insiste sul sacrificio immolato dell'Arte, davanti all'esperienza del palcoscenico (o del ring, come in The wrestler) come sublimazione totale, letale dell'esistenza
jack_torrence 21/02/2011 02:59:05 » Rispondi D'accordissimo, grande Luca come sempre! Il tuo voto è persino generoso, ma lo intendo come omaggio alla "lezione di regia".
fidelio.78 05/03/2011 10:40:15 » Rispondi Caxxo... sono quasi d'accordo con te!!! Non è possibile... devo andare a rivedere il film.. :)
Podo 19/02/2011 14:17:36 » Rispondi scusa l'ignoranza ma cosa intendi quando dici "aleggia da più parti l'ombra del manierismo"?