Limoncello&Vodka 9 / 10 28/01/2003 22:45:14 » Rispondi Innanzitutto, un voto in più perché è film per tutti e non per sette malate di elfi, maghi e stupidate simili. Il film: lunghezza forse eccessiva, ma la storia da raccontare è larga e investe le origini di quella che ora chiamano la più grande democrazia del mondo. La regia di Scorsese non mi è piaciuta come altre volte: scontata, scolastica, anche se le scene d'impatto che a me garbano assai non mancano. Scenografie davvero bellissime. La grandezza del film sta però nei suoi mille messaggi. L'America e gli americani agli albori della loro storia, un popolo senza eroi, senza arte nè parte. Neanche un vero popolo, perché il miscuglio di razze, religioni, coltelli e origini di Five Points (centro della vicenda) è spaventoso. Un'America che non ha ritegno nella dissolutezza e nella spietata corruzione, ma nella quale nascono e si sviluppano valori che in epoche di guerre preventive sembrano ormai persi: il rispetto del nemico e l'onestà morale. Ci si scanna e ci si ammazza cruentemente, ma con raziocinio. Tra gli attori troneggia un Day-Lewis che vorremmo sempre così lontano dalle scene dello show-business se ogni tre anni sfodera un interpretazione simile. Di Caprio era alla prima prova seria, e tra un'insicurezza e una smorfia merita un apprezzamento. Cameron Diaz rossa è abbagliante più della versione bionda: bellissima e brava nel ruolo forse meno sviluppato dal regista. Ottimo il contorno, con le scene di battaglia che ricordano quelle dell'inarrivabile (in materia) "Braveheart". Il finale della storia è troppo hollywoodiano, con il cattivo che schiatta e gli amanti che si ricompongono troppo idealmente nella carneficina dell'esercito di Stato. Chiosa finale con la voce narrante di Di Caprio che afferma che dopo una tragedia repressiva simile, le tribù si erano unite nel ricordo dei caduti e che di lì in poi quello che sarebbe venuto non avrebbe avuto più importanza. Scorsese stacca sui vari sky-line newyorkesi dal Novecento ad oggi e l'ultimo ci mostra le Torri Gemelle. Il riferimento è quantomai esplicito: uno Stato nato nelle strade tra una violenza e un'impiccagione decisa a tavolino per gli affari dei potenti non poteva che fare questa fine. Applausi.