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TUNNEL RATS regia di Uwe Boll

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oh dae-soo     6½ / 10  27/01/2011 22:37:46 » Rispondi
Ci vuole tempo, chi nasce tondo può diventar quadrato ma ci vuol tempo. E' inutile ma forse giova ripetere per l'ennesima come Boll prima di quest'opera abbia realizzato soltanto film pessimi, che passavano dall'obbrobrio assoluto tipo House of the Dead e Alone in the Dark a pellicole brutte brutte ma passabili per gli appassionati come Seed o Postal. Tunnel Rats è il suo primo film definibile tale, forse vero turning point della carriera perchè sarà seguito da altre pellicole, come Rampage, come Stoic, a detta di molti veramente ottime.
I Tunnel Rats erano un'unità americana specializzata nella guerra del Vietnam nel cercare e distruggere i corridoi sotterranei costruti strategicamente dai vietcong.
Intendiamoci, il film non è niente di che, probabilmente uno dei film di guerra più statici che abbia mai visto dato che tutta la vicenda riguarda in pratica un singolo scontro tra un'unità americana e una vietnamita. Insomma, è come se dalle costole di altri film di guerra Boll abbia preso una sequenza di 10 minuti e l'abbia gonfiata a 90. La prima parte è noiosissima e non riesce nè ad imbastire una singola riflessione seria sulla guerra nè farci entrare in empatia con qualche protagonista. Poi, trovato il tunnel, la pellicola si fa più interessante specie per le buone riprese sotterranee, forse vero pregio e attestato di unicità del film rispetto al filone battuto e ribattuto del Vietnam. Boll certo non si lascia sfuggire l'occasione per il gusto del dettaglio macabro, vedi l'osso del collo, l'impalamento e le mutilazioni nella sparatoria. E' un film di guerra che non esce affatto da essa, nessuna riflessione, nessun ampio respiro, nessun insegnamento. In questo Boll è senz'altro da apprezzare perchè fa il passo lungo esattamente come la sua gamba. Forse la prima volta che sia noi che gli stessi protagonisti siamo portati a pensare e a renderci conto di ciò che davvero la guerra significa è nel buon finale, nello sguardo fisso e perso della madre vietnamita. Boll voleva fare un film di guerra, si vede, ma la mancanza sia di idee che di budget l'hanno portato a un piccolo film, onesto e non pretenzioso però. Voglio dargli fiducia, lo aspetto alla prossima.