Febrisio 8½ / 10 29/11/2011 20:19:13 » Rispondi La visione era pianificata in piazza a Locarno, ma la pioggia è colpevole di averlo fatto spostare in una sala lì vicino. Si traduce in meno posti e niente biglietti. Entrare al cinema con grandi aspettative, spesso significa deluderle. Fortunatamente Drive, anche potendo sfruttare i produttori americani, non si perde in solite sciocchezze, riuscendo a costruire una propria identità in uno stile anni 80, quando l'insegna al neon creava l'effetto novità, pompando un atmosfera finto-reale, ma crescente ed esaltante. Widding Refn riprende alcuni elementi dei suoi film precedenti ripronendo un accoppiata funzionante tra mutismo tra uomo e bambino, inserendo amore e una storia in un contesto più conveniente allo spettatore. Musiche oltre che azzeccate, bellissime. Il protogonista, predatore notturno come da simbolo sulla giacca, è un personaggio così banale, strapieno di clichè, ma così ben realizzato che è un piacere ascorltarlo nei suoi lunghi silenzi. Lo spessore del film c'è, a volte più impegnato nello stile e nel voler apparire, che quindi farà storcere anche il naso, ma che trasuda di cinema alla stato puro. Finalmente... che bel film!