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L'ANGELO DELLA VENDETTA regia di Abel Ferrara

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ilSimo81     6½ / 10  06/02/2012 18:13:31 » Rispondi
Il marchio di fabbrica di Abel Ferrara è netto, nelle atmosfere cupe e in un mai marginale ruolo femminile.
Ne "L'angelo della vendetta" si ritrova una linea di sviluppo per certi versi simile a quella che denotava "The Addiction": una donna essenzialmente insignificante, e tendenzialmente innocente, dopo esser stata contaminata dal peccato e dalla violenza altrui si trasforma radicalmente in una predatrice di sangue, perdendo il controllo di sé e lasciandosi condurre per le sudicie vie della città soltanto dai propri irrefrenabili impulsi violenti. Mutazione di personalità accompagnata da un cambiamento estetico, come se si volesse sottolineare che la femminilità diventa appariscente sempre e solo dopo la perdita dell'innocenza.
Alcune scene sono molto apprezzabili, sia a livello espressivo (il che è notevole, considerato che la protagonista è una ragazza muta) sia a livello "estetico" (vedi ad esempio la festa in maschera). In una storia piena di violenza e drammaticità, alcune scelte sembrano riflettere una vena ironica di Ferrara: una colonna sonora frizzante e frivola, le vicissitudini della vicina e del suo cane e soprattutto la caratterizzazione dei personaggi, che a volte appaiono caricature volontariamente esagerate di sé stessi.
E' essenzialmente un "revenge movie" a tinte fortemente femministe, di cui si può apprezzare l'evoluzione della protagonista. Per il resto, fotografia, recitazione ed effetti non sono un granché. Insomma, nulla di notevole.