caratteri piccoli caratteri medi caratteri grandi Chiudi finestra

SPIDER-MAN regia di Sam Raimi

Nascondi tutte le risposte
Visualizza tutte le risposte
Dom Cobb     5 / 10  23/06/2012 12:38:08 » Rispondi
Ed eccoci qua, finalmente mi trovo qui a scrivere la recensione di uno degli ultimi cinecomic che ho visto; e devo ammettere che, reduce da blockbuster quali Iron Man, Hulk e Thor, questo esordio dell'Uomo Ragno sul grande schermo impallidisce al confronto.
Comincio subito col dire che Spider Man ha più difetti che pregi. Innanzitutto, l'atmosfera: se non avessi visto film come La casa nella sua filmografia, avrei giurato che Sam Raimi non sappia neanche come si gira un horror, tanto è leggero l'approccio del regista alle vicende narrate nel film, al limite del bambinesco. Anche lo sceneggiatore David Koepp è al suo peggio: la storia raccontata, con i suoi valori e i suoi messaggi positivi, è davvero bella, ma il copione affastellato offre battute e situazioni una più ridicola dell'altra. Altro demerito della sceneggiatura è la tanto decantata analisi psicologica dei personaggi: Peter Parker è un incosciente che si accorge di esserlo e tenta di rimediare (una cosa già sentita un milione di volte), la sua ragazza davvero non la sopporto, il villain è il classico scenziato pazzo che vuole dominare il mondo ecc.
Neanche il lato tecnico può dirsi impeccabile, anzi, persino film come Daredevil sono fatti meglio sotto questo aspetto: spiccano in particolare gli effetti speciali, in negativo s'intende, tanto che a tratti sembra di assistere a un videogioco di bassa qualità. Se la cavano le musiche, intriganti ma a tratti troppo...esagerate.
Neanche il cast è proprio il massimo: una cosa è rendere il protagonista una persona dal volto normale, un'altra è scegliere un attore che, purtroppo ha la faccia da scemo per natura (senza togliere nulla agli sforzi di Maguire) e fa sembrare tale anche il suo personaggio; la Dunst è brava a rendere il suo personaggio davvero antipatico, tanto che alla fine vorresti quasi che cada giù dal ponte, Franco se la cavicchia, Dafoe è a tratti troppo sopra le righe.
Alla fine, cosa resta dopo tutto questo? Nient'altro che potenzialità non sfruttate.