Zazzauser 8 / 10 12/12/2012 01:56:50 » Rispondi La medaglia del boom economico italiano degli anni '60 aveva un'altra faccia: la povertà e la scarsa istruzione delle realtà rurali dell'hinterland milanese, fatte di giovani (quando non giovanissimi) in cerca di un posto di lavoro. Realista e schietto, Olmi sa conservare quel lato malinconico (ma anche umoristico) del vero, come solo i nostri migliori registi neorealisti sapevano fare. Rimane viva nella memoria l'espressione timida ed impacciata del protagonista Domenico - attore "preso dalla strada" - nel suo amore totalizzante ma inespresso verso la bella Loredana Detto. Bellissimo il modo in cui viene tratteggiato il meccanismo lavorativo, così quotidiano e semplice - al contrario di quanto possa sembrare dall'esterno -, così duro nel descrivere le realtà personali dei singoli impiegati, e così insensato nei metodi di assunzione. Epilogo da applausi: mi piace l'idea di poterlo accostare alla scena finale de "I quattrocento colpi".