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SEUL CONTRE TOUS regia di Gaspar Noč

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lukef     7½ / 10  15/08/2013 14:26:14 » Rispondi
Che dire, un brav'uomo.
Non è semplice trarre conclusioni o giudizi con Gaspar Noè, mi mette sempre un po' in difficoltà. Terribilmente crudo, immorale (mi perdonerà l'altro commentatore), senza via d'uscita: the void, le vide.
Questo vuoto non è infatti il superamento della (di ogni) morale (semmai della morale "vigente") ma l'assenza di una via di salvezza o "senso della vita". Ok, il nostro caro protagonista, preso dal di fuori, è amorale ma, in questo caso, come soggetto (pur squalificatosi) è "soggettivamente" morale, per sua natura. Viene detto chiaramente, scrivendolo pure a caratteri cubitali, verso la fine mi pare. Tuttavia, il film di per sè, come oggetto (essendo un'opera, quindi non pensante) non può avvalersi della soggettività del protagonista ma deve confrontarsi con una morale, se non oggettiva, costituita. In questo verso, rispecchiando in tutto e per tutto l'animo ed il sentimento del protagonista (introspezioni, musiche, sequenze...), si propone con un significato nettamente in contrasto con la morale "pubblica" o dello spettatore morale.
Tralasciando queste ...vacue... divagazioni, quel che ne rimane è il grande sconforto, lo smarrimento, l'odio. E' un viaggio estremamente personale nella testa di questo mostro, che crede fermamente in ciò che fa. Il mondo è una m***a, la vita è inutile. E allora perché non fare del bene, togliendola alle persone più care per esempio? Lui d'altra parte è solo la vittima di una società malata; ma se c'è vittima c'è anche colpevole: i ricchi, le due donne, i ricchioni... e quindi nel suo ultimo spiraglio di sopravvivenza (perché è sempre un rantolare prima della fine) cerca di fare il più possibile. Per chi? Non certo per sé stesso visto che è già condannato (fatta eccezione per il naturale desiderio di gloria) ma per un mondo più giusto, morale, dove possibilmente si muoia il prima possibile ...per la France.
Anche l'atto sessuale viene compreso per quello che è, il sospiro della specie per dirla alla Carmelo Bene, eppure perseguito, nella sua degradazione e squallore poiché porta pur sempre a qualche minuto (meglio dire secondo) di piacere "chimico". Un attimo che si rivela essere l'unica cosa che vale la pena fare in una vita in cui nulla ha ragione di esistere.
Per fortuna, dopo tanta amarezza, si giunge ad un lieto fine. Il caro macellaio ritrova l'amore e può mettersi il cuore in pace, ha ora una ragione per vivere o per lo meno per morire serenamente, una luce nel buio. bastava così poco...