Terry Malloy 8 / 10 15/09/2013 19:29:59 » Rispondi Non è una sceneggiatura originale, ma Pedro sa infondere il suo tocco personalissimo e creare un film, e non solo una sterile riproduzione videografica delle pagine di un romanzo. Questo – è – un film di Almodovar, ed è uno dei più belli. La grandezza di questo regista sta nell'aver amato profondamente il suo paese. Non è solo questo ovviamente, ma durante la visione mi è capitato di pensarlo più spesso. Si inizia con una scena di Natale e natalità, un bellissimo "Ciao Madrid", fino a finire con un "Per fortuna è da tanto tempo che in Spagna non abbiamo più paura", frasi che lasciano il segno, nella loro semplicità, che rimangono scolpite nella memoria. È vero che Pedro non varia gli schemi dai tempi di Matador, con le consuete figure trapezoidali dei suoi meravigliosi personaggi, con i finali teatrali e tragici, con gli happy ending conquistati con un po' di tristezza, con il suo imperioso romanticismo, inesauribile fonte di storie e originalità. Il tutto, con mezzi tecnici sempre più affinati e composti, raffinati, eleganti. La fotografia, la recitazione di un cast ispirato, le musiche nazionali che assumono nei film di Almodovar la dimensioni del coro antico, di un popolo instabile e matto come Victor, bellissimo e sensuale come la Neri, violento sofferente e storpio come David.